Sono state sequestrate 39 tonnellate di dolci e materie prime dai carabinieri del Nas, insieme al Ministero della Salute, a causa delle gravi e inadeguate condizioni di conservazione.
Questi prodotti sono emersi durante i controlli su circa mille imprese in tutta Italia, rilevando irregolarità in ben 382 strutture, pari al 38% delle aziende controllate.
Le irregolarità spaziavano dai gravi problemi igienico-sanitari nelle strutture all’assenza delle etichette di tracciabilità dei prodotti, indicando frodi commerciali.
Le autorità militari hanno emesso oltre 585 violazioni penali e amministrative, ammontanti a oltre 423 mila euro di sanzioni pecuniarie.
A seguito delle irregolarità, i Nas hanno segnalato all’Autorità giudiziaria 18 gestori e titolari di attività per sospette frodi commerciali e per la detenzione di prodotti dolciari conservati in modo inadeguato.
Inoltre, altre 342 persone sono state sanzionate per le condizioni riscontrate nei laboratori di pasticceria e per la violazione delle norme di sicurezza alimentare.
Confiscate 24 tonnellate di frutta secca tossica
Dopo le ispezioni degli esperti, 27 attività di produzione e vendita sono state chiuse o sospese, con un valore complessivo che supera gli 8 milioni di euro. Tra queste operazioni, i Nas di Bologna hanno confiscato 24 tonnellate di frutta secca contaminata da micotossine, sostanze dannose per la salute.
Oltre 500 panettoni, pandori e altri dolci natalizi sono stati ritirati dal mercato, alcuni presentati come prodotti artigianali, ma in realtà di produzione industriale.
Altri prodotti, invece, contenevano ingredienti diversi da quelli dichiarati sull’etichetta, sia in termini di qualità che di provenienza. Queste violazioni non si limitano a una specifica area, ma coinvolgono diverse regioni d’Italia.
In Sicilia sequestratei semilavorati infestati da insetti
Nel Catanese, il proprietario di un laboratorio dolciario è stato segnalato per l’uso di materie prime e semilavorati congelati conservati in condizioni precarie e ambienti igienico-sanitari compromessi, infestati da insetti e con problemi legati al funzionamento del sistema fognario. L’intera attività è stata sottoposta a sequestro, con 1.700 kg di prodotti finiti considerati inadatti al consumo, per un valore stimato di 530mila euro.
In altre zone della Sicilia, precisamente nelle provincie di Trapani, Palermo e Agrigento, sono stati effettuati controlli in 4 pasticcerie e 2 aziende dolciarie. Durante queste operazioni sono stati confiscati 260 panettoni e 400 vasetti di crema di pistacchio/mandorle, privi di tracciabilità e informazioni sui reali ingredienti di provenienza. Sebbene fossero etichettati come pistacchi, mandorle e agrumi siciliani, si è scoperto che provenivano da altre regioni o dall’estero.
Da nord a Sud situazione allarmante
Anche nelle diverse regioni italiane emergono problematiche simili. Nella provincia di Viterbo, nel Lazio, il proprietario di un panificio è stato segnalato per frode commerciale a causa della vendita di panettoni di produzione industriale etichettati come artigianali.
Nel Nord, precisamente in una pasticceria di Bergamo, sono stati sequestrati 36 pandori presentati come prodotti artigianali di produzione interna, ma provenienti, in realtà, da un altro fornitore.
In provincia di Ravenna, sono stati scoperti 24mila chili di armelline (semi di albicocca) provenienti da paesi extracomunitari e non conformi alle normative per la presenza di aflatossine oltre i limiti di legge. Questi semi erano stoccati insieme ad altre materie prime idonee al consumo, senza indicazioni di divieto di utilizzo.