Il Caso Balocco-Ferragni continua a suscitare interesse dopo l’apertura del fascicolo modello 45 da parte della Procura di Prato. Questo nuovo sviluppo non ha ipotesi di reato o indagati e si collega alle recenti iniziative legate a beneficenza che coinvolgono l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni.
Le indagini si espandono dopo l’esposto del Codacons, associazione dei consumatori, presentato in diverse città italiane. L’attenzione si concentra sulla valutazione di possibili casi di truffa aggravata a danno dei consumatori, come riportato dal Codice penale, spingendo le Procure a intraprendere azioni investigative.
La figura dell’influencer si trova al centro dell’indagine: il suo ruolo è stato puramente quello di testimonial nelle campagne, o ha avuto un ruolo più attivo nella costruzione e nella trasmissione del messaggio tra vendita e beneficenza? Attualmente, si parla di un modello 45, senza indagati né ipotesi di reato, concentrandosi sull’ipotesi di “frode in commercio”. Tuttavia, si dovrà attendere l’esito delle inchieste per avere chiarezza in merito.
Mentre il caso si sviluppa, Chiara Ferragni si è mantenuta in silenzio sui social, a differenza delle sorelle e del marito Fedez. La decisione di costituire una “task force” è stata necessaria per gestire la crisi, specialmente dopo la interruzione della collaborazione da parte di Safilo, e per affrontare il calo di follower su Instagram, che nel giro di una settimana sono diminuiti di 100.000.
Il danno di immagine e le possibili ripercussioni sui contratti con brand internazionali sono fonte di preoccupazione. Inoltre, c’è l’attenzione sull’azienda Balocco stessa e le potenziali implicazioni sull’occupazione, anche se al momento non ci sono stati impatti sui dipendenti. La Pasqua potrebbe fornire maggiori dettagli sull’impatto mediatico di questa vicenda, come anticipato dal segretario Fai Cisl Antonio Bastardi.