Si avvicinano i “Giorni della Merla”, ossia i tre giorni di fine gennaio (29, 30 e 31), che secondo la tradizione italiana rappresentano le giornate più fredde dell’anno.
Questa usanza ha radici antiche, in quanto associa il comportamento del merlo, considerato messaggero della dea Persefone, alle previsioni sul prolungarsi dell’inverno o sull’arrivo imminente della primavera.
Nonostante le sfide imposte dal cambiamento climatico, la tradizione persiste, e anche nel 2024 ci troviamo qui a chiederci se sarà rispettata nonostante le condizioni meteorologiche anomale. I giorni della merla sono messaggeri del freddo o della primavera?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Come abbiamo accennato, secondo la tradizione il merlo, venerato come il portatore di notizie dal regno di Persefone, sarebbe il presagio di un cambiamento di temperatura.
Se durante i “Giorni della Merla”, ovvero il 29, 30 e 31 gennaio di ogni anno, la temperatura si presenta mite, l’inverno potrebbe prolungarsi, mentre un clima gelido annuncerebbe l’arrivo imminente della primavera. Nonostante l’antichità di questa credenza, però, il riscaldamento globale potrebbe aver alterato le regole del gioco. Tuttavia, la credenza popolare persiste, e l’aspettativa è che possa essere rispettata anche nel 2024, nonostante le prove contrarie fornite dagli eventi recenti.
Il 2024 sfida la tradizione dei giorni della merla
L’inverno in corso, fino a questo momento, ha visto susseguirsi una serie di temperature sorprendentemente miti. Brevi incursioni di aria fredda non sembrano influire significativamente sul quadro generale, confermando il periodo come uno dei più caldi finora registrati, almeno nella storia recente. Già dicembre è stato un mese piuttosto caldo e gennaio non sembra invertire la tendenza.
Anzi, un nuovo periodo di clima gradevole sembra aprirsi subito dopo un breve afflusso di aria fredda nel prossimo fine settimana. Un poderoso anticiclone potrebbe stabilizzarsi sull’Italia fino all’inizio dei “Giorni della Merla”, mantenendo le temperature più elevate del normale.
Tuttavia, mentre il primo giorno dei “Giorni della Merla” potrebbe ancora godere delle condizioni miti dell’anticiclone, i giorni successivi, il 30 e 31, potrebbero mostrare segni di cambiamento.
Ad ogni modo, sembra improbabile che tali variazioni siano così radicali da rispettare la tradizionale previsione di questi giorni come i più freddi dell’anno. Le attuali prospettive meteo indicano una persistente anomalia climatica che potrebbe sfidare la credenza popolare e mantenere la temperatura al di sopra delle medie stagionali.
La conferma o la smentita di questa tradizione arriverà nei prossimi giorni.
La leggenda dei giorni della merla: perché si chiamano così
Ma da cosa deriva la suggestiva locuzione di “Giorni della Merla”? Perché si chiamano così? Le spiegazioni sono molteplici, ma una delle versioni più accreditate è legata a un’affascinante leggenda.
Si narra di una “sfida” tra una merla, all’epoca completamente bianca, e il mese di gennaio, allora composto solamente da 28 giorni. La merla, stufa delle continue nevicate ogni volta che cercava cibo, decise di affrontare la situazione in modo strategico. In un anno particolare, raccolse una grande quantità di cibo e si barricò nel suo nido, decidendo di sfidare il mese di gennaio.
Tuttavia, il mese di gennaio, sentendosi oltraggiato, decise di “vendicarsi”. Chiese tre giorni in prestito a febbraio, che aveva 31 giorni. Quando la merla, convinta che il suo nemico fosse finalmente passato, uscì dal nido, si ritrovò di nuovo ad affrontare la gelida forza di gennaio. Quest’ultimo la investì con un’ondata di vento freddo mentre l’uccello era in cerca di cibo.
Per sopravvivere, la merla cercò rifugio accanto al comignolo di una casa per i tre giorni in più del mese. Al termine di questo periodo, riuscì a salvarsi, ma a un prezzo. Le penne, un tempo candide, persero il loro splendore diventando nere a causa della fuliggine e del fumo del camino.
Secondo questa affascinante tradizione, a partire da quel momento, gennaio ottenne il privilegio di estendere la sua durata a 31 giorni, “rubati” per sempre a febbraio. Gli ultimi tre, in particolare, divennero noti come i giorni più freddi dell’anno. Parallelamente, le penne dei merli, una volta candide, assunsero una tonalità scura a ricordo della sfida e del sacrificio compiuto dalla coraggiosa merla.
La leggenda della merla di Persefone
La leggenda della Merla del Po è una narrazione affascinante che, sebbene la spiegazione principale dell’origine della locuzione “Giorni della Merla” sia legata al ruolo della merla come messaggera di Persefone, presenta anche altre versioni collegate ad avvenimenti storici.
In particolare, un racconto interessante collega questa espressione a un contesto militare, durante il quale un esercito si trovò ad affrontare la sfida di far attraversare un cannone denominato ‘Merla’ oltre il fiume Po.
La storia coinvolgente narra che l’esercito, consapevole delle difficoltà logistiche nel far avanzare un cannone pesante, prese la decisione strategica di attendere i giorni più freddi dell’anno. La scelta di posticipare l’attraversamento ai giorni conclusivi di gennaio era dettata dalla previsione che il clima gelido avrebbe ghiacciato le acque del Po, agevolando così il traino dell’artiglieria attraverso una superficie solida.
Da questo contesto militare deriverebbe la denominazione “Giorni della Merla”, sottolineando la connessione tra l’espressione e l’impresa militare di superare gli ostacoli naturali con astuzia e strategia.