La Rai ha preso una posizione ufficiale nei confronti di Serena Bortone, giornalista noto per le sue pubblicazioni sui social media. Il 20 aprile, Bortone ha pubblicato un post riguardante la vicenda di Antonio Scurati, scatenando reazioni. In risposta, la Rai ha inviato una lettera di contestazione, chiedendo chiarimenti e possibili giustificazioni per il contenuto del post.
Rai Avvia Procedimento Disciplinare Contro Serena Bortone per il Caso Scurati
Durante una sessione della commissione di Vigilanza Rai alla Camera dei deputati, l’amministratore delegato Roberto Sergio ha reso noto l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti della giornalista Serena Bortone. La conduttrice aveva scelto di leggere un monologo preparato da Antonio Scurati per il 25 aprile durante l’ultima puntata del suo programma, nonostante il chiaro disappunto dei vertici di Viale Mazzini che avevano già preannunciato provvedimenti severi.
La Rai ha chiarito la sua posizione attraverso un comunicato, indicando che “è stata inviata una lettera di contestazione disciplinare in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile relativo alla vicenda Scurati”. Bortone aveva comunicato l’annullamento dell’intervento dello scrittore, senza ricevere spiegazioni ufficiali. La Rai richiede ora chiarimenti e giustificazioni, come indicato dalla prassi aziendale.
Daniele Macheda, segretario del sindacato Usigrai, ha risposto criticando aspramente l’ad Sergio, segnalando la tensione crescente tra la direzione e i giornalisti dell’ente.
Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha commentato anche lo sciopero dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, evidenziando come la Rai sia stata oggetto di “accanimento distruttivo”. Sergio ha difeso l’azienda, sottolineando l’impegno quotidiano dei suoi dipendenti e criticando le accuse ritenute infondate che minano l’immagine della Rai.
L’Usigrai ha risposto con fermezza, dichiarando inammissibile la decisione della direzione aziendale. Il sindacato ha espresso disapprovazione per il procedimento disciplinare avviato contro Bortone, considerandolo un attacco ingiustificato alla libertà e professionalità del giornalista.
La controversia ha suscitato reazioni anche all’interno della commissione di vigilanza della Rai, con esponenti del Partito Democratico che hanno criticato l’azione come un tentativo di limitare il pluralismo informativo. Hanno descritto l’atto come arrogante e intimidatorio, un segnale di una politica aziendale punitiva.