Le mandorle, come tutta la frutta secca, sono un alimento ricco di proprietà benefiche per l’organismo. Numerosi studi hanno dimostrato che un consumo giornaliero (30-35 gr) migliora la salute del cuore e riduce il rischio cardiovascolare.
Ma questo frutto favorisce anche il buon funzionamento del sistema nervoso, riducendo stress e fatica, e viene raccomandato a chi soffre di diabete poichè tiene sotto controllo la glicemia. Infine, la presenza di vitamina E e di altre sostanze antiossidanti fanno sì che protegga le cellule dal danno ossidativo aiutando la pelle ad essere più morbida e giovane.
Ma i suoi benefici non finiscono qui: le mandorle hanno effetti molto positivi anche sul microbioma intestinale, cioè l’insieme dei microrganismi che vivono nell’intestino. Uno studio di qualche anno fa ha dimostrato che l’assunzione per 6 settimane di piccole porzioni giornaliere di mandorle migliora l’acidità gastrica, l’assorbimento a livello intestinale e l’attività di alcuni batteri, promuovendo selettivamente la colonizzazione dell’intestino da parte dei batteri “buoni”.
A confermare gli effetti benefici delle mandorle sull’intestino, una nuova ricerca del King’s College di Londra, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition. I risultati hanno dimostrato che mangiare una manciata di mandorle al giorno aumenta significativamente la produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta che favorisce la salute dell’intestino.
Il microbioma influenza la salute dell’organismo
Il microbioma intestinale è l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni della totalità dei microrganismi che popolano l’intestino. Questi microrganismi svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei nutrienti e possono avere un’influenza positiva o negativa sul nostro sistema digestivo e immunitario, e in generale sulla nostra salute. I meccanismi che spiegano come i microbiomi intestinali impattano sulla salute umana sono ancora oggetto di studio, ma la ricerca suggerisce che mangiare determinati alimenti può influenzare positivamente sulla proliferazione di certi tipi di batteri nell’intestino o su come questi agiscono in esso.
L’intestino è costituito da batteri buoni, come ad esempio i Bifidobacterium e i Lactobacillus, e cattivi come ad esempio i Clostridia e i Bacteroides. “Bisognerebbe – hanno affermato gli esperti – prediligere alimenti ricchi di fibre e polifenoli che tanto piacciono ai batteri buoni, come la frutta secca, in particolare mandorle, noci, nocciole, e pistacchi”.
Lo studio
Per capire come le mandorle influiscono sulla composizione dei microbi intestinali, i ricercatori hanno reclutato 87 adulti sani che stavano assumendo, già prima dell’esperimento, una quantità di fibre alimentari inferiore a quella raccomandata, e che facevano regolarmente spuntini con snack malsani (es. cioccolato, patatine). I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo ha sostituito i propri snack con 56 g di mandorle intere al giorno, un altro con 56 g di mandorle tritate al giorno, e il gruppo di controllo con un muffin isocalorico (che fornisce lo stesso numero di calorie).
La mandorle favoriscono la salute intestinale
Dopo quattro settimane, i ricercatori hanno osservato che il butirrato di sodio era significativamente più alto tra coloro che avevano consumato mandorle rispetto a quelli che avevano consumavano il muffin. ll butirrato di sodio è un acido grasso saturo a corta catena, e – come tutti gli acidi grassi a corta catena – viene prodotto naturalmente dalla fermentazione delle fibre alimentari realizzata dal microbiota intestinale (l’insieme di microorganismi che popolano l’intestino) a livello del colon.
Il butirrato è la principale fonte di energia per i batteri che compongono il microbiota intestinale e per i colonciti, le cellule che formano l’epitelio del colon. Quando queste cellule funzionano in modo efficiente, creano la condizione ideale per la proliferazione di microbi intestinali che rafforzano la parete intestinale favorendo l’assorbimento dei nutrienti e riducendo il rischio infiammazione.
E’ evidente, dunque, che il microbiota intestinale influenza la salute umana anche attraverso la produzione di acidi grassi a catena corta, come il butirrato. “Queste molecole in particolare – ha spiegato il professor Kevin Whelan, autore principale dello studio – agiscono come carburante per le cellule del colon, regolano l’assorbimento di altri nutrienti nell’intestino e aiutano a bilanciare il sistema immunitario. Riteniamo, dunque, che questi risultati suggeriscano che il consumo di mandorle possa giovare al metabolismo batterico influenzando la salute umana”.