Il preoccupante declino delle popolazioni di api in tutto il mondo è attribuibile a diverse cause, tra cui l’uso di insetticidi e fitofarmaci.
Per affrontare questa crisi, alcuni di questi prodotti sono stati già vietati nella speranza di consentire alle popolazioni di impollinatori di riprendersi. Tuttavia, sono ancora poco esplorati gli effetti combinati di più sostanze chimiche e l’impatto specifico sulle larve, la fase più vulnerabile delle api. Uno studio recente, pubblicato su Environmental Pollution dai ricercatori del Biocenter della Julius-Maximilians-Universität di Würzburg, si è concentrato su questi aspetti.
La Vulnerabilità delle Larve
Le larve di api, che nascono dai piccoli uova deposte dalle regine, ricevono una dieta nutritiva dalle operaie, composta principalmente da polline e nettare. Tuttavia, il polline proveniente da piante trattate con pesticidi può accumulare sostanze chimiche, trasferendo così i contaminanti direttamente alle larve. Questo studio ha messo in luce come i pesticidi influenzino non solo la mortalità delle larve, ma anche la loro crescita e sviluppo.
I ricercatori hanno nutrito le larve con miscele contenenti l’insetticida acetamiprid e due fungicidi, il boxalid e la dimoxistrobina, studiando i risultati in laboratorio. Questi composti sono stati somministrati in dosi simili a quelle comunemente utilizzate in agricoltura, con alcune concentrazioni addirittura dieci volte superiori.
Risultati dello Studio
I risultati sono stati sorprendenti. L’acetamiprid, a concentrazioni elevate, ha mostrato un tasso di mortalità del 22% tra le larve, rispetto al 10% del gruppo di controllo. Inoltre, ha ridotto la durata della vita delle api adulte da 31 a 26 giorni. A concentrazioni più basse, invece, non si sono registrati effetti significativi, né con l’acetamiprid né con i fungicidi.
Quando però le larve sono state esposte a combinazioni di questi pesticidi, la situazione è cambiata drasticamente. L’uso delle miscele ha aumentato notevolmente la mortalità delle larve e ridotto il loro peso al momento della trasformazione in api adulte. Questo evidenzia quanto le interazioni tra sostanze chimiche possano amplificare i danni, anche a dosi che singolarmente potrebbero sembrare innocue.
Il Rischio delle Combinazioni
Le miscele di pesticidi a basse concentrazioni hanno dimostrato di essere più letali rispetto all’esposizione ai singoli composti. Ciò è preoccupante, considerando che in natura le piante vengono spesso trattate con più sostanze chimiche contemporaneamente. Le api, durante i loro voli, si alimentano da fiori diversi, accumulando inevitabilmente residui chimici.
In particolare, l’acetamiprid, a basse dosi, diventa altamente tossico quando combinato con i fungicidi. Tuttavia, le concentrazioni più elevate di acetamiprid non hanno modificato la mortalità, suggerendo che la comprensione di queste interazioni chimiche è ancora limitata.
Impatti Sulle Api Solitarie e Alveari
Un ulteriore aspetto emerso dallo studio è che le api solitarie subiscono danni maggiori rispetto a quelle degli alveari, che possono beneficiare di una sorta di effetto tampone. Tuttavia, gli effetti negativi si ripercuotono sulle generazioni successive, causando danni devastanti alla comunità nel lungo termine. Le future ricerche si concentreranno su come i fitofarmaci influenzano il comportamento e le diverse fasi dello sviluppo delle api.
Nonostante le molteplici cause che possono spiegare il declino delle api, la contaminazione da pesticidi rimane uno dei principali fattori di rischio. Dato il ruolo cruciale degli impollinatori nell’ecosistema e nell’agricoltura, è essenziale continuare a studiare questi effetti e adottare misure efficaci per proteggere le popolazioni di api.