Malattia del Congo: scoperta la vera causa della tragedia

Il decesso di 143 persone in Congo, che ha suscitato preoccupazione a livello globale, non è stato causato da un nuovo virus misterioso, ma da una forma particolarmente grave di malaria.

Le autorità sanitarie della Repubblica Democratica del Congo hanno finalmente chiarito la situazione, portando a termine le indagini sulla patologia che aveva messo in allerta la comunità internazionale.

Matteo Bassetti critica l’OMS: “Rumore ingiustificato”

Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha reagito con scetticismo alle dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardo la presunta emergenza sanitaria.

“È stato fatto un grande allarmismo per una malattia che colpisce ogni anno milioni di persone. La malaria è ben conosciuta e non c’era bisogno di generare così tanto panico”, ha affermato Bassetti in un video pubblicato su Facebook il 17 dicembre.

L’infettivologo ha poi criticato l’approccio dell’OMS, suggerendo che l’agenzia avrebbe dovuto gestire meglio la comunicazione per evitare di creare inutili preoccupazioni. “Quando si lancia l’allarme in modo esagerato, senza motivo, si finisce solo per spaventare la gente”, ha dichiarato, invitando l’OMS a rivedere le proprie pratiche e protocolli.

La malaria, la causa dietro la malattia del Congo

La malattia che ha causato numerosi decessi nella provincia di Kwango, nel sud-ovest del Congo, è stato finalmente risolta. Il 17 dicembre, il Ministero della Sanità della Repubblica Democratica del Congo ha confermato che la causa è una forma grave di malaria. Sebbene l’OMS sia stata più prudente, sottolineando che le indagini sono ancora in corso, le autorità congolesi hanno dichiarato che i test iniziali non lasciano dubbi sulla natura della malattia.

Caso sospetto in Italia: monitoraggio in corso

Nel frattempo, si continua a monitorare un altro caso sospetto in Italia. Andrea Poloni, un 55enne di Trevignano (Treviso), è morto lo scorso lunedì a causa di una febbre emorragica, dopo essere rientrato dal Congo. I campioni di sangue sono stati inviati all’Istituto Spallanzani di Roma per effettuare analisi approfondite e determinare se vi sia un legame con la malattia che ha colpito il Congo.

L’OMS, pur restando cauta, sta seguendo con attenzione lo sviluppo della situazione, mentre le autorità sanitarie italiane continuano a monitorare eventuali nuovi casi.

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