Il mese scorso abbiamo riferito dell’ultima lista “Dirty Dozen” ovvero”la sporca dozzina”, che nomina 12 frutti e verdure che hanno maggiori probabilità di essere contaminati da pesticidi.
L’elenco viene compilato ogni anno dall’U.S. Environmental Working Group, un’organizzazione no-profit e apartitica che si occupa di politiche di protezione della salute umana e dell’ambiente, a partire dai dati raccolti dalle agenzie federali, tra cui USDA e FDA.
Le fragole, note da tempo per il loro gusto delizioso e l’ampia varietà di usi (dai frullati ai prodotti da forno), sono risultate contenere i livelli più alti di residui di pesticidi tra tutti i frutti freschi.
Seguono, per quanto riguarda la sola frutta, pesche, pere, pesche nettarine, mele, uva, ciliegie e mirtilli. Insomma, la scelta è purtroppo molto ampia.
Alla luce di questo quadro, si potrebbe pensare che anche gli alimenti prodotti con questi ingredienti siano in cima alla lista dei campioni di cibo contaminati da pesticidi. Ma è emerso che la marmellata di fragole non è in realtà il prodotto più contaminato in termini di livelli di residui di pesticidi.
In un test condotto dalla rivista francese “60 Millions de Consommateurs”, sono state confrontate diverse marche di marmellata di fragole e albicocche per verificare la presenza di tracce di sostanze chimiche.
Delle quaranta marche di marmellata analizzate, più della metà presentava livelli rilevabili di pesticidi. Ma fortunatamente per il benessere dei consumatori, queste quantità sono rimaste al di sotto degli standard dell’Unione Europea.
La marmellata di albicocche è l’alimento più contaminato di tutti e quindi occorre prestare molta attenzione nella scelta.
I marchi biologici, testati dalla stessa rivista, sono risultati privi di pesticidi.
Le marmellate biologiche, quindi, sono di qualità superiore e proteggono meglio la nostra salute. I prezzi sono leggermente più alti rispetto alle marmellate comuni, ma i benefici per il nostro organismo li compensano sicuramente.