Cosa fare se si incontra un orso (e cosa non fare)

Il 6 aprile 2023, un podista della Val di Sole è stato ucciso mentre correva nei boschi. L’autopsia conferma: è stato un orso ad uccidere Andrea Papi.

Un mese prima, il 5 marzo, un uomo che stava facendo un’escursione con il suo cane si è trovato faccia a faccia nella zona della Val di Rabbi (vicino al luogo dell’ultimo attacco dell’orso), nei pressi di un rifugio alpino a circa 2.000 metri di altitudine.

Il plantigrado lo ha attaccato, ma nonostante le ferite e i graffi è riuscito ad allontanarsi dall’animale e a chiamare i soccorsi.

Perché gli incontri tra uomini e orsi sono diventati così frequenti nelle nostre valli? È davvero perché ci sono semplicemente più orsi?

Marco Antonelli, zoologo del World Wildlife Fund ed esperto di grandi carnivori, ci ha dato i suoi consigli su come comportarci se incontriamo un orso sul nostro cammino e su quali strumenti di difesa avere a disposizione in caso di attacco.

Cosa fare se si incontra un orso (e cosa non fare)

  • Non seguite le tracce dell’orso: rispettate il suo bisogno di tranquillità.
  • Se avvistate da lontano un orso, godetevi la scena: non tentate di avvicinarlo.
  • Vicino alle baite, custodite gli avanzi dei pasti in modo che l’orso non possa raggiungerli.
  • Quando attraversate boschi dove è segnalata la presenza di un orso, fate un po’ di rumore camminando. L’orso ha sensi molto sviluppati, ed evita l’uomo quando ne avverte la presenza.
  • Se l’orso si alza in piedi e annusa è solo per identificare meglio ciò che lo circonda, non è un segno di aggressività.
  • Se incontrate dei cuccioli, allontanatevi con cautela ripercorrendo i vostri passi.
  • Se lo incontrate a breve distanza, stare calmi e non allarmate l’orso gridando o facendo movimenti bruschi.
  • Se opportuno tornate indietro lentamente, non correte. La corsa può indurre un inseguimento, come succede spesso con i cani.
  • Per quanto vi possa sembrare bizzarro, siete voi a dover lasciare all’orso una via di fuga – un percorso sicuro per allontanarsi – altrimenti si sentirà in trappola…

Tuttavia, sebbene tali casi siano rari e generalmente legati a un comportamento scorretto dell’uomo nei confronti del plantigrado, è possibile che si verifichi questo tipo di aggressione.

Come difendersi? “Negli Stati Uniti sono molto diffusi gli spray anti-orso, venduti comunemente ai turisti come “assicurazione personale”, senza bisogno di alcun tipo di autorizzazione. Si tratta di un prodotto simile allo spray al peperoncino usato anche in Italia per difendersi dai malintenzionati”, spiega Antonelli.

Il dispositivo è uno strumento di autodifesa che assomiglia allo spray al peperoncino ed è comunemente usato in Italia per allontanare i potenziali aggressori.

Le bombolette anti-orso, tuttavia, si differenziano dagli spray al peperoncino utilizzati principalmente per respingere gli aggressori perché contengono una percentuale maggiore di peperoncino e hanno una gettata più lunga.

In Italia. Nel nostro Paese, questo prodotto non solo non è in commercio, ma il suo uso è vietato perché è considerato alla stregua di un’arma.

Lo spray deve quindi sottostare alla legislazione che riguarda il porto d’armi, anche se le associazioni di tutela della natura, come il WWF, sono favorevoli alla liberalizzazione di questo deterrente da usare nei rari casi di aggressione da parte di un orso.

«Sarebbe molto utile usare questo spray come deterrente per evitare il contatto fisico con un orso, perché il peperoncino nebulizzato stordisce l’animale, infiammando occhi e mucose per una decina di minuti, dando il tempo alla persona di scappare, senza creare danni permanenti all’orso», conclude Antonelli.