Con il nome Juniperus communis L., si identifica botanicamente la pianta di ginepro conosciuta per le “bacche” aromatiche che produce. Appartiene alla famiglia delle Cupressaceae, che raggruppa oltre a J. communis altre 75 specie all’interno dello stesso genere “Juniperus”.
La pianta e le bacche di ginepro sono state utilizzate per migliaia di anni a scopo terapeutico da molte culture.
Ma ancora più importante, veniva usato come diuretico, antisettico e nel trattamento di problemi gastrointestinali. Infatti, il potenziale antinfiammatorio del ginepro è stato empiricamente stabilito e trasmesso nella medicina popolare di diversi paesi in tutta Europa.
Ginepro e infiammazione delle vie aeree e urinarie
I prodotti a base di ginepro sono indicati nel trattamento delle infiammazioni delle vie aeree e nella costipazione dovuta all’eccessiva produzione di catarro o muco, come nel caso di bronchiti catarrali e delle malattie da raffreddamento. Infatti, il ginepro favorisce l’espettorazione e possiede un effetto sedativo della tosse, anche per via delle proprietà analgesiche e distensive della muscolatura liscia bronchiale.
Inoltre, il ginepro viene anche indicato come antisettico delle vie urinarie e per altri usi antinfiammatori legati al processo digestivo. Ma, in ogni caso, occorre tenere presente che i preparati da estrazione alcolica (estratto fluido e tintura) sono più ricchi di olio essenziale e per questo più efficaci dell’estratto molle acquoso.
Attività antiossidante del ginepro
Gli estratti di frutta di ginepro hanno una forte attività antiossidante con un efficace potere riducente e di inibizione della perossidazione lipidica.
Oli essenziali delle bacche
L’attività antiossidante degli oli essenziali delle bacche di diverse specie di ginepro è stata testata in vitro in numerosi studi di laboratorio ed è stata ricondotta all’effetto di una serie di componenti (fonti di antiossidante naturale) che intervengono in questo processo.
Questi rappresentano gli agenti protettivi del nostro organismo. Quindi, cibandoci di bacche di ginepro o di suoi estratti assumiamo queste sostanze antiossidanti che ci aiutano a contrastare l’effetto di alcuni composti reattivi dell’ossigeno (ROS) prodotti dall’organismo durante il normale metabolismo cellulare.
Sono i noti “radicali liberi”, temibili nemici della nostra salute, riconosciuti come responsabili dello sviluppo di molti stati patologici, quali malattie cardiovascolari, tumori, indebolimento dell’apparato visivo e altri fenomeni connessi all’invecchiamento in generale, compresi demenza e l’Alzheimer.
Polifenoli
Polifenoli ed esteri polifenolici oltre agli idrocarburi monoterpeni sono stati isolati anche dal frutto di Juniperus communis, ed hanno dimostrato di svolgere una significativa attività antiossidante grazie alla loro forte predisposizione alla donazione di idrogeno e delle proprietà chelanti dei metalli e della loro efficacia come agenti di raccolta di perossido di idrogeno, superossido e altri radicali liberi.
Attività antinfiammatoria
È stata segnalata l’attività antinfiammatoria degli estratti di piante di ginepro originarie di diverse regioni del mondo. A seconda del materiale vegetale e del solvente utilizzati per l’estrazione, diversi ricercatori hanno riportato che il potenziale antinfiammatorio della pianta va da medio a ottimo. Ma, in linea generale, i terpeni contenuti nelle bacche di ginepro alleviano i sintomi dell’infiammazione attraverso la riduzione degli stadi infiammatori prodotti dalle malattie infiammatorie autoimmuni.
Ginepro per combattere artrite
Un altro studio ha indagato sull’effetto antiartritico dell’amentoflavone isolato da Juniperus communis, risultando che questo composto possiede una potenziale attività antiartritica utile poiché interviene e controlla l’infiammazione.
Queste proprietà dell’estratto sono date dalla ricchezza di monoterpenoidi del ginepro, tra cui limnina e α-pinene, che hanno la capacità di intervenire nei meccanismi regolatori dell’organismo verso le malattie infiammatorie.
Come usare le bacche di ginepro in cucina
Le bacche di ginepro si usano in cucina per aromatizzare numerosi piatti tra cui zuppe, stufati, risotti. Vengono anche impiegate per conferire sapore a confetture di frutta, marinature, salse.
Si utilizzano dopo averle contuse, aggiungendole ai soffritti o durante la cottura. Poiché prima di servire il piatto andrebbero eliminate, quando vengono aggiunte in cottura l’ideale sarebbe utilizzare un filtro in metallo o silicone da tè, in cui inserire le bacche contuse.
In passato si utilizzava il legno di ginepro per costruire utensili da cucina, così da inebriare del suo dolce aroma tutte le pietanze che si preparavano, un esempio era il mestolo per girare la polenta. Il legno del ginepro è infatti molto profumato, tanto da essere usato perr affumicare i salumi (è il caso del rinomato speck del Trentino) e collocato nei forni a legna per dare aroma al pane durante la cottura.
Oggi in commercio troviamo facilmente mestoli forati, in silicone, dotati di un vano in cui inserire erbe e spezie: mescolando le preparazioni con questo utensile, si trasferiscono i sapori di erbe e spezie al piatto.
Ginepro: controindicazioni
Sebbene la medicina popolare indichi il frutto di ginepro come potente diuretico, è consigliato osservare prudenza nel suo consumo nei casi di affezioni renali di natura infiammatoria (insufficienza renale, nefrite, pielonefrite e glomerulonefriti), a causa dell’effetto irritante che l’alimento potrebbe causare. Anche in assenza di patologie renali, è consigliato un uso moderato e non superiore alle sei settimane consecutive. Inoltre, come effetto secondario, il ginepro conferisce alle urine un forte odore di violetta.
Ma, ancora più importante, l’utilizzo del ginepro è fortemente controindicato in gravidanza, perché esercita un’attività antiprogestinica che può provocare aborti e indesiderate contrazioni uterine. È altresì da evitare durante l’allattamento.