Il nutriente EGT contro il cancro può giocare un ruolo fondamentale. Le cellule del nostro corpo, infatti, necessitano di nutrienti per potersi sviluppare. Nutrienti che arrivano da ciò che assimiliamo attraverso il cibo
Questo vale anche per le cellule tumorali. Per questo motivo privare l’organismo di alcuni specifici nutrienti può aiutare a bloccare lo sviluppo di tumori.
Scoperto nuovo nutriente che aiuta a prevenire il cancro
Mentre la scienza fa passi avanti sulla creazione di un vaccino contro il cancro, la prevenzione che passa attraverso i comportamenti che ognuno di noi può mettere in atto resta fondamentale.
È stato scoperto un nutriente piuttosto comune e presente in molti cibi denominato EGT che sarebbe in grado di proteggere le nostre cellule dall’insorgere di malattie, rallentando il cosiddetto stress ossidativo.
Quest’ultimo si verifica quando l’equilibrio tra i radicali liberi e antiossidanti viene sconvolto. I radicali liberi di per sé non sono necessariamente negativi. Hanno anche effetti positivi, come ad esempio nella difesa contro gli agenti patogeni.
Da svariati decenni la scienza si interroga su quali siano le molecole specifiche utilizzate da alcuni batteri per proteggersi dai radicali liberi nel nostro corpo. Ora i nuovi risultati riportati dalla rivista Cell, che riprendono uno studio dei ricercatori dell’Istituto di Scienze Microbiche dell’Università di Yale, offrono indizi importanti.
Cos’è e in quali alimenti si trova l’EGT
I ricercatori hanno scoperto che i batteri ingeriscono il nutriente EGT da alimenti come funghi, fagioli e cereali. Grazie a ciò aiuterebbero la loro stessa sopravvivenza.
Altri studi in passato avevano esaminato il campo della genetica. In questo nuovo studio, invece, i ricercatori hanno rilevato l’assorbimento di EGT utilizzando la spettrometria di massa e una nuova tecnica che chiamano “reactivity-guided metabolomics”, che sfrutta la chimica di classi specifiche di molecole per identificarle in contesti biologici complessi.
“Siamo stati entusiasti di scoprire un meccanismo che consente ai batteri di resistere allo stress ossidativo”, afferma Stavroula Hatzios, assistente professore di biologia molecolare. “Siamo ottimisti sul fatto che un farmaco specifico possa essere sviluppato per inibire l’assorbimento microbico di questo nutriente”, aggiunge.
Nell’uomo, l’EGT è già noto per le sue proprietà antinfiammatorie ed è ampiamente associato alla prevenzione delle malattie. Livelli ridotti di EGT sono stati collegati ad un aumento del rischio di disturbi neurodegenerativi, cardiovascolari e autoimmuni.