Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un nuovo provvedimento di abbattimento dell’orsa JJ4, responsabile dell’uccisione del corridore Andrea Papi. Dopo essere stata catturato dai forestali e messa in gabbia nel sito faunistico del Casteller. La prima ordinanza di abbattimento è stata sospesa dal Tar di Trento 11 maggio dopo il ricorso delle associazioni animaliste.
Il nuovo provvedimento ora sostiene:
In via precauzionale per la salute e l’incolumità pubblica, sia ragionevole abbattere l’animale, anziché accettare anche il minimo rischio che lo stesso possa nuovamente venire a contatto con una persona, anche nell’ambito di tutte le fasi operative finalizzate all’eventuale trasferimento dello stesso in altro luogo”. “Va considerato che ad oggi – si legge ancora nell’ordinanza – la Provincia non dispone di una concreta alternativa prefigurata nei decreti cautelari del presidente del Trga di Trento ossia quella di un eventuale trasferimento dell’orsa Jj4 in altro sito esterno alla Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, anche estero, che inderogabilmente offra elevati standard per le esigenze di sicurezza e di incolumità per i suoi frequentatori, nonché per gli operatori e per chi dovesse procedere con le operazioni di trasferimento”
Intanto, per quanto riguarda la gestione degli orsi in Trentino, durante il Question time alla Camera, rispondendo alla deputata di FdI, Alessia Ambrosi (un’interrogazione firmata anche da Alessandro Urzì e Andrea De Bertoldi), il ministro Pichetto Fratin ha confermato l’impegno del Governo a “garantire l’incolumità ai cittadini”.
Entro metà maggio ricognizione completa del numero di esemplari, vaglieremo il ricollocamento dei plantigradi, dice. Il ministro e Ispra – inoltre – hanno espresso parere favorevole sullo spray anti aggressione a principio naturale limitatamente al personale di sorveglianza nelle aree di presenza dell’orso bruno.
Contrattaccano le associazioni Enpa, Leidaa e Oipa che annunciano ricorso contro il provvedimento firmato ieri sera, che dispone l’uccisione dell’orsa dopo la trattazione collegiale al TAR delle precedenti ordinanze, fissata per l’11 maggio, e presentano “una diffida a non procedere all’abbattimento, per non incorrere nel reato di uccisione di animali senza necessità, previsto dall’art.544 bis del Codice penale”.
L’Oipa “presenterà una denuncia in Tribunale per uccisione non necessitata e invita i veterinari a non eseguire l’eutanasia, come indicato dal loro Ordine professionale di Trento”. L’associazione auspica “una presa di posizione anche delle autorità europee a difesa degli orsi perseguitati dalla miope gestione della Provincia autonoma di Trento”. “Eventuali situazioni conflittuali con gli orsi, così come con ogni altro animale selvatico, dovrebbero essere affrontate con gli strumenti di prevenzione prescritti dalle normative e basati su regole scientifiche – ribadisce l’Oipa.