L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna continua a creare numerosi disagi. Ora i riflettori sono puntati su Conselice, un comune in provincia di Ravenna, dove l’acqua stagnante e i suoi possibili pericoli hanno attirato l’attenzione.
Il “Corriere della Sera” riporta il racconto della testimone Vittoria Di Matteo sull’alluvione che ha trasformato le strade di Conselice in fiumi maleodoranti.
“L’acqua sale dalle fogne e in casa mia non c’è modo di respirare. Dopo giorni in queste condizioni e senza nulla da mangiare, ce ne siamo andati. Ora siamo ospitati da parenti”.
Per cinque giorni, centinaia di altre famiglie di Conselice sono rimaste prigioniere nelle loro case, in attesa del passaggio del gommone che distribuisce acqua e cibo.
L’acqua stagnante e putrida potrebbe trasformarsi in un rischio di infezione per i residenti e i loro assistenti. Dopo aver camminato a lungo nell’acqua, le tute e gli stivali degli uomini delle forze dell’ordine sono stati spruzzati con un disinfettante mentre tornavano sulla terraferma.
La Società Italiana di Medicina Ambientale, guidata da Alessandro Miani, ha lanciato l’allarme:
“Dopo un’alluvione, aumenta il rischio di infezioni, in special modo per anziani e bambini. Dall’epatite A alle infezioni batteriche dovute a escherichia coli o salmonella”. L’acqua stagnante, inoltre, attira le zanzare, che “incrementano il rischio di trasmissione di altre malattie”.
Martedì scorso, Irene Priolo e il direttore della Protezione Civile di Ravenna si sono recati a Conselice. I funzionari della sanità affermano che le persone dovrebbero essere vaccinate contro le infezioni gastrointestinali e cutanee come precauzione.