Muore cadendo dalla moto, amici e familiari accusano i carabinieri

La tensione è cresciuta a Bari la mattina del 24 giugno, quando si sono svolti i funerali di Christian Di Gioia, morto in seguito a un incidente in moto.

Il funerale, preceduto e seguito da un lungo corteo di auto, ha aumentato la rabbia di amici e parenti che ritengono i carabinieri responsabili della morte di Di Gioia.

Nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2023, un uomo di 27 anni è morto in seguito a un grave incidente motociclistico a Bari.

Il motociclista non si è fermato allo stop dei carabinieri e ha tirato dritto, per poi perdere il controllo della moto alla fine del ponte di San Pio, a pochi metri da dove erano appostati i carabinieri.

In prossimità delle vie Caldarola e Magna Grecia, i carabinieri hanno visto il veicolo con i fari ancora accesi e un ragazzo disteso davanti ad esso. Credendolo morto, hanno chiamato i soccorsi ma non sono riusciti a rianimarlo.

Quando sono arrivati sulla scena, i funzionari non hanno avuto altra scelta che dichiarare il decesso dell’uomo.

La polizia giunta sul posto ha condotto un’indagine, ma non ha trovato alcuna prova che altri veicoli fossero coinvolti nell’incidente.

Amici e familiari accusano i carabinieri

Tuttavia, amici e familiari di Di Gioia hanno un’opinione diversa: ritengono che la colpa sia dei carabinieri.

I membri della famiglia hanno accusato i militari di aver speronato la moto del ragazzo, anche se gli investigatori non hanno trovato alcuna prova che ciò sia accaduto.

Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, dopo che Di Gioia non si è fermato all’altare è stato inseguito dai carabinieri e poi speronato una seconda volta. La caduta gli è stata fatale”.

Sui social media si è scatenata la bufera contro i militari con molti messaggi di minaccia. C’è chi scrive “non la passerai lisci, la pagherai” al presunto responsabile, mentre altri sono più duri: “Vorrei vedere un’intera caserma in fiamme, voi siete la vera mafia, non noi. Che Dio ve la faccia pagare”.