Berlusconi, che ha passato tutta la vita a opporsi alla tassa di successione, potrebbe essere finalmente riuscito a evitarla.
Non per tutti e non su tutto, ma sulla parte più grande del suo mastodontico patrimonio, il 61,2% venduto ai suoi cinque figli.
Questa è l’opinione di alcuni esperti di diritto successorio, che citano come prova l’articolo 3 del Testo Unico delle Successioni, che stabilisce che gli eredi non sono soggetti all’imposta sui beni ereditati.
Il patrimonio in eredità
Un passo indietro è d’obbligo.Come tutti gli altri, i figli di Berlusconi pagano un’imposta sul valore del patrimonio lasciato loro in eredità.
Secondo la legge, i parenti di primo grado sono soggetti a un’aliquota fiscale del 4% sui beni ereditati di valore superiore a un milione di euro.
Ma a cosa si riferisce la parola “valore”?
Il calcolo è complesso perché il valore complessivo degli asset trasferiti comprende titoli di diverse società (le quattro holding Fininvest, che detengono la maggioranza di Dolcedrago, proprietaria di due asset immobiliari), oltre a case di loro diretta proprietà e fuori dalle holding immobiliari, altre partecipazioni e tre barche.
L’esenzione dall’imposta
Il pacchetto più redditizio è senza dubbio quello delle azioni societarie: 61,2% di Fininvest. La maggior parte del pagamento arriverà da questa fonte.
Considerato il disposto dell’articolo 3, comma 4ter del Tus (che prevede che nei casi in cui il trasferimento sia effettuato a favore di familiari e riguardi partecipazioni di controllo, come nel caso in esame di Fininvest),- i trasferimenti “non sono soggetti all’imposta”. Con una disposizione molto chiara però.
“Il beneficio si applica a condizione che l’attività sia continuata o controllata per almeno cinque anni dalla data del trasferiment”.
L’Agenzia delle Entrate ha fatto riferimento a questa regola anche nella Circolare 3/E del 22 gennaio 2008, che ha confermato l’applicabilità di tale norma in una situazione in cui “una persona dona l’intero patrimonio azionario a tre figli”, che ne condivideranno la proprietà.
Le tasse soltanto sulle quote delle holding e non su Fininvest
Ma quanto potrebbero risparmiare i figli seguendo questo piano?
Anche su questo l’ex premier sembra essere stato molto attento a questo aspetto.
Se non si applica l’esenzione, l’esborso di diverse centinaia di milioni di euro ventilato nelle ultime settimane potrebbe tradursi in una somma molto inferiore per i 5 figli.
Inoltre, lo stesso Testo Unico stabilisce che, per le società non quotate, la base imponibile a cui applicare l’imposta è costituita dal valore del patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio.
La cessione, tuttavia, riguarda solo le holding che controllano la ricchissima Fininvest.
In totale, le quattro società quotate in borsa direttamente detenute dal Cavaliere, in base ai dati dei loro più recenti bilanci, hanno un valore di circa 431 milioni di euro, il che suggerisce che una detrazione del 4% si applicherebbe a questa cifra e la porterebbe a circa 17 milioni di euro. Una cifra molto inferiore a quella dovuta se fosse stata attribuita direttamente la quota Fininvest.