Il surimi è diventato un alimento popolare nei ristoranti giapponesi, ma si trova sempre più spesso sugli scaffali dei supermercati.
Ma di cosa sono fatti realmente i bastoncini di granchio? Una volta conosciuto il processo, forse non guarderete più a questo prodotto alimentare nello stesso modo.
Il processo di produzione del surimi prevede l’uso di aromi e additivi chimici, ma non di granchi veri. Come si produce allora il surimi?
Il surimi che si compra al supermercato come viene prodotto?
Cominciamo dalle “mattonelle” di pesce surgelato che, nonostante il nome, sono tutt’altro che granchi di qualità.
Infatti, questi blocchi sono in gran parte composti da scarti e pezzi vari di pesce senza essere etichettati con una regione o un tipo specifico.
Solo dopo che la carne di granchio è stata tritata grossolanamente e vi sono stati aggiunti additivi, come sale e conservanti chimici, si ottiene qualcosa che assomiglia al vero granchio.
L’acqua, sotto forma di cubetti di ghiaccio, viene poi aggiunta a una miscela di sabbia e ghiaia, trasformandola in una massa biancastra simile al cemento.
Il tutto viene poi arrotolato in una lunga sfoglia. Quando questo sfoglia viene avvolta su se stessa, dà vita ai bastoncini di surimi, la cui consistenza a scaglie ci fa pensare di mangiare autentica polpa di granchio.
L’inganno che si nasconde nel surimi confezionato
Per ingannare ulteriormente i consumatori, intorno ai bastoncini viene applicata una pellicola arancione a strisce per simulare il colore della carne di pesce.
Al termine dei complessi processi chimici, il surimi viene tagliato in piccoli bastoncini e confezionato sottovuoto. Viene quindi congelato e distribuito ai negozi.
Ora che conoscete la verità sul surimi, speriamo che ci pensiate due volte prima di acquistarlo e consumarlo. La sua produzione è tutt’altro che trasparente: ingredienti e processi nascondono l’effettiva mancanza di vera polpa di granchio.