È stato dimostrato che l’obesità e l’eccesso di peso contribuiscono in modo significativo all’incidenza del cancro.
Tuttavia, la maggior parte delle ricerche non distingue il pericolo in base al sesso. Uno studio britannico recentemente pubblicato sulla rivista Cancer Cell apre una nuova finestra su questo fronte: I ricercatori documentano che sia l’accumulo di grasso che l’aumento, sia la distribuzione del grasso in zone differenti del corpo comportano rischi di tumori diversi (per esempio colon retto, esofago e fegato) in maschi e femmine.
L’eccesso di peso è una preoccupazione per gli esperti: Il 30% della popolazione è in sovrappeso e ogni anno si registrano 4 milioni di decessi, il 40% dei quali tra coloro che erano “solo” in sovrappeso, non obesi.
Tipi di cancro collegati al sovrappeso
Si stima che l’obesità causi il 3% di tutti i tumori negli uomini e il 7% di quelli nelle donne, spiega Rossana Berardi, ordinario di Oncologia medica all’Università Politecnica delle Marche e direttore della Clinica oncologica Ospedali Riuniti di Ancona:
“E’ stato dimostrato che l’obesità e il sovrappeso sono fattori di rischio per alcuni tipi di cancro, tra cui il cancro dell’endometrio, del colon-retto, del rene e del pancreas, soprattutto nelle donne in postmenopausa.
Oltre ai ben noti legami tra diabete e malattie cardiovascolari, che sono responsabili del maggior numero di decessi annuali in tutto il mondo”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che il girovita delle popolazioni occidentali (compresa quella italiana) sta aumentando, con conseguenze disastrose per la salute.
La sindrome metabolica è un gruppo di sintomi – obesità addominale, alterazione dei livelli di zucchero nel sangue, ipertensione e iperlipidemia (colesterolo alto) – che interviene in tutte le fasi del tumore, dalla formazione alla progressione, dalla resistenza alle terapie fino all’insorgenza di recidive» precisa l’esperta.
Differenze tra maschi e femmine
Quando si parla di obesità-sovrappeso e cancro, la distribuzione del grasso è una questione importante.
Diversi studi recenti hanno dimostrato che non è solo l’ago della bilancia a salire, ma anche l’allargamento del girovita e l’età in cui si aumenta di peso a comportare rischi per la salute.
Il grasso addominale rappresenta un rischio per la salute maggiore rispetto al grasso corporeo localizzato in altre zone; gli uomini tendono ad accumularlo intorno alla pancia, mentre le donne generalmente accumulano in altre parti del corpo.
I ricercatori britannici hanno prestato particolare attenzione alla distribuzione del grasso analizzando i dati di oltre 500 mila persone, di età compresa tra i 37 e i 73 anni, arruolate tra il 2006 e il 2010 nel registro della UK Biobank. I soggetti sono stati seguiti per una media di 13 anni e mezzo.
Il legame tra l’accumulo di grasso e lo sviluppo di quasi tutti i tumori (eccetto quelli al cervello, ai testicoli e alla cervice uterina) sta diventando sempre più chiaro.
Pre e post menopausa
Per le donne, il legame tra chili in eccesso e cancro emerge soprattutto in relazione all’adenocarcinoma della cistifellea, dell’endometrio e dell’esofago; per i maschi si tratta di cancro al seno, al fegato e al rene.
Lo studio rileva che le donne con una maggiore concentrazione di grasso addominale hanno più probabilità di ammalarsi di carcinoma esofageo a cellule squamose, il grasso corporeo in genere aumenta la probabilità di cancro al fegato solo negli uomini.
Gli autori dello studio si sono stupiti di quanto le donne fossero diverse prima e dopo la menopausa, a causa delle forti oscillazioni ormonali, conclude Berardi, che è membro del direttivo nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).