Durante il workshop “Evoluzione rinnovabili – Offshore 2022”, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento e sulla distribuzione geografica delle richieste di connessione di impianti a fonti rinnovabili in Italia, con un focus specifico sull’eolico offshore.
Terna rilascerà entro la fine del 2022 la soluzione tecnica di connessione a tutti i nuovi impianti di eolico offshore che hanno richiesto, non oltre il 31 ottobre, l’allaccio alla rete di trasmissione nazionale, per una potenza complessiva di circa 95 GW.
Impianti eolici offshore
L’eolico offshore cosiddetto “floating”, che prevede la realizzazione di impianti galleggianti sulla superficie acquatica, sta trovando sempre maggior sviluppo nei fondali dei mari italiani, grazie al progresso tecnologico maturato sul mercato internazionale. Un importante passo in avanti che trova conferma nelle richieste di connessione ricevute da Terna: al 31 ottobre 2022, quelle relative all’eolico offshore hanno infatti raggiunto una potenza pari a circa 95 GW (oltre il 200% in più rispetto a quelle pervenute a dicembre 2021). Circa l’80% delle richieste è localizzato nelle regioni del Sud Italia e nelle isole maggiori. In particolare, si rilevano circa 24 GW in Sardegna, 19 GW in Sicilia e 4 GW in Calabria.
“Dopo un’attenta fase di valutazione, nei mesi scorsi Terna ha provveduto a rilasciare la soluzione di connessione a circa 22 GW di nuove iniziative di eolico offshore che hanno fatto richiesta di allaccio alla nostra rete di alta e altissima tensione, formulando una soluzione tecnica minima generale di connessione condivisa con tutti i soggetti proponenti. Entro la fine dell’anno, grazie alla stretta sinergia con il Mase e l’Arera, avremo rilasciato anche i rimanenti 73 GW, per un totale di 95 GW” ha dichiarato Francesco Del Pizzo, responsabile strategie di sviluppo rete e dispacciamento di Terna.
“Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è quanto mai necessario per la transizione energetica ed è fondamentale imprimere una decisa accelerazione se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e migliorare la competitività del nostro Paese. Bisogna però agire in maniera coordinata anche sulla diffusione dei sistemi di accumulo e, soprattutto, sugli investimenti nelle infrastrutture di rete, che rappresentano il fattore abilitante per un futuro veramente sostenibile e più pulito”, ha aggiunto Del Pizzo.