Allergia respiratoria: il degrado ambientale è un fattore di rischio

Allergia respiratoria. Rischi anche da parassiti come scarafaggi e roditori.

Il numero di persone che soffrono di allergie respiratorie è aumentato costantemente nell’ultimo decennio e si stima che 1 persona su 3 ne sarà colpita prima o poi nella vita. Queste allergie sono più comunemente causate dai pollini, ma possono anche essere causate da muffe, acari della polvere o forfora di animali. Questi allergeni possono scatenare una reazione allergica anche in persone che non l’hanno mai avuta prima.

Le allergie respiratorie possono causare problemi non solo a voi, ma anche ai vostri familiari e ai vostri cari. Spesso causano tosse e starnuti che possono mettere a disagio al lavoro o a casa. Se non trattate, queste allergie possono provocare attacchi d’asma e persino la morte, se non trattate adeguatamente.

Nel novembre di quest’anno sono stati pubblicati sulla rivista Allergy i risultati dello studio Aaiito intitolato “Pest sensitization to cockroach, mouse, and rat: an Italian multicenter study”. Lo studio è stato coordinato dal Prof. Gennaro Liccardi dell’Università di Roma Tor Vergata e Synlab Irccs-Sdn Napoli, dalla Prof.ssa Maria Beatrice Bilò dell’Università Politecnica delle Marche e dalla Prof.ssa Paola Rogliani dell’Università di Roma Tor Vergata.

Nello studio “The relationship between asthma and cockroaches, rodents, and dust mites” (La relazione tra asma e scarafaggi, roditori e acari della polvere), il Prof. Gennaro Liccardi dell’Università di Roma Tor Vergata e Synlab Irccs-Sdn Napoli, e colleghi stimano che vivere in un “ambiente degradato” è un fattore di rischio per lo sviluppo di allergie. I ricercatori hanno anche scoperto che il fumo di sigaretta e la muffa (come indice di ambienti umidi e di endotossine) sono correlati allo sviluppo di allergie agli “insetti”.

Lo studio ha anche rilevato che i coabitanti dello stesso ambiente (scarafaggi, acari della polvere, roditori, animali domestici) sono correlati in modo “fortemente significativo” con lo sviluppo dell’allergia ai “parassiti”.

È probabile, quindi, che la combinazione di questi fattori possa essere alla base dei dati osservati, poiché nessun fattore è emerso come preminente sugli altri”.

I risultati del nostro studio dimostrano che anche in Italia gli ambienti di vita con scarsi standard di pulizia ed elevato inquinamento favoriscono la sensibilizzazione allergica agli scarafaggi in misura maggiore e ai roditori in misura minore.

In conclusione, la Prof.ssa Paola Rogliani dell’Università di Roma Tor Vergata. sottolinea che i risultati del suo studio e di quelli condotti in precedenza sollevano importanti interrogativi sulla natura paradossale di questo tipo di allergia che colpisce gli strati più poveri della popolazione urbana, ma per cercare di controllarne gli effetti sarebbero necessarie procedure di prevenzione diagnostica e ambientale che proprio quelle categorie di pazienti non possono permettersi.

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