Antonio Scurati è stato oscurato. Il caso è esploso nella mattinata di sabato 20 aprile, rivelato dalla conduttrice Serena Bortone, alla guida di Che sarà da settembre scorso:
“Come avrete visto nel comunicato stampa, nella puntata odierna di “Che sarà” era atteso un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile.
Ho scoperto ieri sera, con grande stupore, e casualmente, che l’accordo con Scurati era stato rescisso. Non sono riuscita a ricevere giustificazioni convincenti. Ma devo, in primo luogo a Scurati, con cui ovviamente ho parlato recentemente al telefono, e a voi spettatori, una spiegazione del perché stasera non vedrete lo scrittore in trasmissione su Raitre. Purtroppo, questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla neppure io”.
Il Corriere della Sera riporta che, secondo fonti interne alla Rai, Antonio Scurati, uno degli autori più celebrati d’Italia, aveva sottoposto il testo del suo monologo sul 25 aprile ai dirigenti di viale Mazzini. I dirigenti ritenevano che il testo fosse eccessivamente partigiano durante un periodo di campagna elettorale. Scurati aveva ricevuto l’invito a eseguire il monologo gratuitamente, ma ha rifiutato. Questo evento ha inevitabilmente scatenato proteste da parte dell’opposizione. Ha criticato aspramente il responsabile dell’Informazione per il Partito Democratico Sandro Ruotolo (ex collaboratore di Michele Santoro):
Telemeloni questa volta l’ha fatta davvero grossa
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso disappunto, attraverso le parole dell’esponente M5S in commissione di vigilanza Rai Dolores Bevilacqua e del capogruppo M5S in commissione cultura al Senato Luca Pirondini.
”La Rai dovrà rispondere alla nostra interrogazione in commissione di vigilanza. È per caso collegato al fatto che l’autore avrebbe dovuto recitare un monologo sul 25 aprile? Davvero la cultura e l’antifascismo incutono così tanto timore alla Rai meloniana? L’ente ha ancora tempo per ripensarci e annullare questa decisione assurda, che sa di censura da lontano”.
Questo episodio si inserisce in un contesto molto problematico per la Rai, dato che di recente la Commissione di Vigilanza ha approvato un emendamento che modifica le regole della par condicio. Questo emendamento, proposto dalla maggioranza di governo, permette ai rappresentanti governativi di avere più spazio nei programmi, ufficialmente per discutere delle loro attività istituzionali.
L’Usigrai, il principale sindacato dei giornalisti di viale Mazzini, ha espresso preoccupazioni in una dichiarazione letta durante alcune edizioni del Tg1, Tg2, Tg3:
“La maggioranza di governo ha trasformato la Rai nel proprio megafono. Questo attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una normativa che permette ai membri del governo di partecipare ai talk show senza limiti di tempo e senza contraddittorio. Inoltre, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i discorsi politici, senza alcun filtro giornalistico, introdotti solo da una breve introduzione. Questa non rappresenta la nostra visione di servizio pubblico, in cui al centro ci sono le giornaliste e i giornalisti che interrogano (anche in modo critico), controllano le affermazioni e sottolineano le incongruenze. Per questo, cari spettatori, vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per assicurarvi un’informazione indipendente, equa e diversificata”.
Napoletano, nato nel 1965, Antonio Scurati è noto anche per la sua trilogia su Benito Mussolini: nel 2018 ha pubblicato “M. Il figlio del secolo”, nel 2020 “M. L’uomo della provvidenza” e due anni dopo “M. Gli ultimi giorni dell’Europa”. Su Raiplay è disponibile “M. Il figlio del secolo”, una lettura parziale del primo libro con le voci di Valerio Mastandrea, Marco D’Amore e Luca Zingaretti.