La vicenda che coinvolge una anziana italiana e la sua ex badante rumena, trasforma la realtà in un inquietante scenario dai contorni drammatici.
Iniziò come un normale rapporto di lavoro nel 2014, con la badante assunta per assistere il marito malato dell’anziana, ma la morte del coniuge segnò un profondo cambiamento nella vita della signora. La badante, trovandola vulnerabile, approfittò della sua solitudine e la persuase a viaggiare in Romania.
Quel viaggio si tramutò in un incubo: l’anziana venne abbandonata in una casa di riposo, poi trasferita a vivere con la madre della badante, isolata dalla sua vita in Italia, privata dei documenti e dotata solo di un telefono rumeno.
Prima della partenza, la badante ottenne una serie di documenti firmati dall’anziana, tra cui una procura generale, una polizza vita di 120.000 euro a suo beneficio e una delega bancaria per gestire conti e titoli.
Solo anni dopo, nel 2023, per ragioni di salute, l’anziana riuscì a tornare in Italia e scoprì la sua casa occupata dalla ex badante e altri connazionali. Ha denunciato il tutto ai carabinieri, aprendo un’indagine che ha rivelato come la badante abbia sottratto 317.000 euro.
Gran parte di questa somma è stata usata per comprare una tabaccheria in Romania, mentre il resto è stato impiegato per ristrutturare la casa usurpata. La badante è agli arresti domiciliari, accusata di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace. Si stanno conducendo operazioni di sequestro per recuperare i fondi rubati.
L’anziana, intanto, è sotto la custodia dei servizi sociali, con un amministratore di sostegno nominato dal tribunale a tutela dei suoi interessi. Questo evento raccapricciante evidenzia l’importanza di proteggere gli anziani e la necessità di vigilare sulle persone più vulnerabili della società.