Bonus Trasporti 2023, al via dal 17 aprile le domande: a chi spetta e come richiederlo

L’annuncio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul “click day” per richiedere il Bonus Trasporti 2023, attraverso il quale è possibile richiedere fino a 60 euro per abbonamenti mensili, plurimensili o annuali per i di trasporto pubblici.

Come comunicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalle ore 8:00 di lunedì 17 aprile sarà attiva la piattaforma digitale per richiedere il Bonus Trasporti 2023.

La nuova misura consentirà di richiedere un contributo fino a 60 euro, che potrà essere utilizzato per l’acquisto di abbonamenti mensili o annuali che consentano di viaggiare con i mezzi pubblici sia su strada che su rotaia.

Il Bonus deve essere utilizzato acquistando un abbonamento entro il mese solare di emissione, ma l’abbonamento può iniziare in qualsiasi momento.

Chi può richiedere il Bonus Trasporti

Il Bonus Trasporti per l’anno 2023 può essere richiesto da alcune classi specifiche: studenti, lavoratori e pensionati. Inoltre, potranno fare domanda anche i cittadini con un reddito dichiarato nel 2022 non superiore a 20mila euro, a condizione che la loro situazione non sia cambiata da allora.

Per i figli a carico di età superiore ai 21 anni, è necessario presentare una domanda individuale e soddisfare tutti gli altri requisiti di ammissibilità. Per i figli di età inferiore ai 21 anni, invece, è possibile presentare una domanda congiunta, a condizione che il reddito di entrambi i richiedenti non superi i 20.000 euro all’anno.

Nel caso in cui il beneficiario sia minorenne, questo requisito deve essere soddisfatto in relazione al beneficiario minorenne, indipendentemente dal fatto che vi siano o meno altri adulti che vivono in casa con un reddito.

Come richiedere il Bonus Trasporti

Il Bonus è valido per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o per il trasporto ferroviario nazionale, ma non per la prima classe, per i viaggi in classe business executive, ecc., ovviamente non è cedibile e non incide nel calcolo dell’Isee.