La società Fenice S.r.l., legata a Chiara Ferragni, sta attraversando una profonda crisi economica, nonostante un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro. La gestione di Claudio Calabi, chiamato per risanare i conti, ha portato alla riduzione drastica del personale. In particolare, sono stati spesi 210 mila euro per incentivare le uscite di 27 dipendenti, tra cui un quadro, 21 impiegati e 5 con contratti diversi. Nonostante la riduzione della forza lavoro, la società ha registrato una perdita netta di 6,9 milioni di euro.
Accantonamenti e spese straordinarie: i costi della crisi
Oltre alla perdita di personale, Fenice ha dovuto affrontare costi straordinari, tra cui una transazione da 160 mila euro per un contratto di locazione interrotto nel gennaio 2025. Inoltre, sono stati accantonati oltre 4,2 milioni di euro per far fronte a contenziosi legali, alcuni già in corso, altri potenziali. La situazione finanziaria della società appare quindi tutt’altro che stabile.
L’esonero contributivo dell’Inps e i licenziamenti: il paradosso
Nonostante i licenziamenti e il ridimensionamento delle attività, Fenice ha ricevuto un esonero contributivo dall’Inps di 5.338 euro per l’assunzione di un giovane lavoratore. Questo beneficio fiscale è stato ottenuto grazie a un contratto stipulato tra il 1 luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. È importante notare che, proprio nei primi mesi del 2024, sono continuati gli accordi di buonuscita per il personale. La gestione Calabi, quindi, ha dovuto confrontarsi con una realtà economica difficile, ma ha beneficiato comunque di aiuti statali.

La situazione di Sisterhood: bilanci non depositati
Mentre Fenice S.r.l. ha reso pubblici i suoi bilanci, la situazione di Sisterhood, la holding che controlla TBS Crew e Fenice, è ancora avvolta nel mistero. I bilanci relativi al 2023 non sono stati depositati, e non si conoscono i dati per l’anno 2024. L’ultimo documento disponibile risale al 2022, quando la società vantava una disponibilità liquida di 5,8 milioni di euro e un patrimonio netto distribubile di oltre 21 milioni. Tuttavia, non è chiaro se questi numeri possano resistere agli impatti economici causati dagli scandali recenti.
Fenice Retail: la chiusura dei negozi Ferragni
La società Fenice Retail, incaricata della gestione dei negozi a marchio Ferragni, sembra ormai giunta al termine della sua corsa. I crediti commerciali vantati dalla società sono stati svalutati, e i negozi fisici non hanno più prospettive di futuro. Nonostante non siano stati resi pubblici bilanci specifici, i segnali indicano una chiusura imminente delle attività commerciali.
Vieffe di Valentina Ferragni: fatturato in calo
Anche la sorella di Chiara, Valentina Ferragni, non sembra immune dalla crisi che sta colpendo la famiglia. Il bilancio 2023 della sua società Vieffe segnala una perdita di fatturato da 4,9 a 3,9 milioni di euro. Nonostante il risultato netto rimanga positivo, scendendo da 921 mila a 740 mila euro, il calo evidenzia l’impatto degli scandali legati al marchio Ferragni, che sembrano influenzare anche i business familiari secondari.
Crisi familiare e aziendale difficile da contenere
Le difficoltà di Fenice, Sisterhood e Vieffe pongono seri interrogativi sul futuro delle aziende legate al brand Ferragni. Nonostante gli sforzi di risanamento e gli interventi straordinari, le perdite sono ingenti e la trasparenza resta limitata. La crisi sembra aver toccato anche altre aree del gruppo, con un impatto anche sul business della sorella Valentina, che potrebbe dover affrontare nuove sfide finanziarie nel prossimo futuro.