Chiara Ferragni e la sua azienda Fenice Srl stanno affrontando difficoltà finanziarie significative, con un fabbisogno di sei milioni di euro per sostenere il marchio. Le recenti controversie, inclusa quella legata al caso Balocco e ad altre iniziative di beneficenza sospette, hanno danneggiato l’immagine del brand e, di conseguenza, hanno portato a un crollo dei ricavi.
Un tempo, le aziende competevano per ottenere visibilità attraverso i post sponsorizzati di Ferragni su Instagram, ma ora la situazione è drammaticamente cambiata con i ricavi quasi azzerati. L’azienda, che sostiene 30 dipendenti, si trova ad affrontare costi gestionali significativi e si prevede che potrebbe subire perdite economiche tra uno e tre milioni di euro nei prossimi tre anni.
Per risollevare le sorti dell’azienda, Il Messaggero riporta che è stata suggerita a Ferragni la raccolta di nuovo capitale per un importo tra i cinque e i sei milioni di euro. Ottenere questi fondi dai soci attuali potrebbe rivelarsi difficile, motivo per cui si sta considerando l’ingresso di nuovi investitori.
Recentemente, tre avvocati dello studio Gop (Luigi Maranghini Garrone, Emanuele Panattoni, Piero Fattori) hanno condotto una videocall con altri esperti per analizzare i conti e le prospettive future del business di Ferragni. La Fenice srl è parte di Alchimia, la società di investimenti di Paolo Barletta e Lorenzo Castelli, che detiene il 39,9% dell’azienda. Gli altri soci includono Ferragni Sisterhood con il 32,5% e Esuriens appartenente alle famiglie Morgese e Barindelli con il 13,7%, mentre il resto è di proprietà di Ni srl di Pasquale Morgese.
A giugno 2023, l’azienda era valutata 75 milioni di euro, ma la situazione è peggiorata significativamente a causa di problemi legali. Sponsor importanti come Coca Cola e Safilo hanno interrotto la loro collaborazione, risultando in una perdita di ricavi stimata intorno al 40%.
Per contrastare queste sfide, si sta considerando il coinvolgimento di nuovi investitori potenzialmente salvifici come Francesco Trapani di Vam Investment e Marco Bizzarri, ex AD di Gucci e ora proprietario di Nessifashion. Resta da vedere se queste nuove alleanze saranno sufficienti per stabilizzare la situazione finanziaria dell’azienda.