Il personale del Parco Nazionale d’Abruzzo è ancora alla ricerca dei cuccioli dell’orsa Amarena. Rimasti senza la madre, uccisa da un uomo a San Benedetto dei Marsi, i cuccioli rischiano di morire da soli.
Il parco, il cui simbolo era l’orso Amarena, si è posto l’obiettivo di salvare i cuccioli e di costituirsi parte civile in un futuro processo contro il cacciatore che gli ha sparato per paura.
Il direttore del parco Luciano Sammarone ha avanzato un’ipotesi: “Se qualcuno ha paura, resta a casa e chiama la polizia, non tira fuori il fucile e inizia a sparare“.
Cuccioli in pericolo
Dopo aver trovato Amarena, è iniziata subito la ricerca dei suoi cuccioli.
L’opinione pubblica ha reagito violentemente alla morte dell’orsa, definendola “un fatto gravissimo e ingiustificato”. Ora che due cuccioli sono rimasti senza madre, le cose potrebbero andare ancora peggio.
I cuccioli, visti passeggiare con la madre nel borgo di San Sebastiano, ora rischiano di morire.
Sono troppo picoli per sopravvivere da soli. Non sanno come trovare il cibo e, rispetto agli animali più grandi, hanno maggiori probabilità di essere attaccati da altre specie.
Nella notte tra l’1 e il 2 settembre, i cuccioli di orsa Amarena sono stati avvistati nella zona, a poca distanza dal luogo in cui è stato trovato il corpo della madre.
I droni hanno permesso ai ricercatori di localizzarli, ma il primo tentativo di cattura è fallito.
Non c’è tempo da perdere. Il WWF ha spiegato che i cuccioli restano con la madre almeno un anno e mezzo prima di essere in grado di cavarsela da soli, ma questi cuccioli sono ancora troppo piccoli.
Anche dopo averli portati in salvo, non sarà facile per loro: “Ci vorrà tutto l’impegno del nostro personale specializzato per trovarli e allevarli in modo che possano essere reintrodotti in natura”.