Daria Bignardi è stata recentemente ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast “Passa dal BMST”, dove ha rivisitato la sua carriera nel mondo della televisione in occasione della presentazione del suo ultimo libro. Ha condiviso ricordi emozionanti dei suoi esordi in TV e dell’esperienza indimenticabile alla conduzione delle prime edizioni storiche del Grande Fratello.
“Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questo Grande Fratello e non ero particolarmente interessata”, ha raccontato la conduttrice. “Ma ricordo di essere stata attratta da un editoriale di Eugenio Scalfari che dipingeva il programma come il demonio in arrivo, la rovina della televisione.
Mi sembrava irresistibile, quindi ho accettato, trovandomi immersa in questa esperienza incredibile. Io tendo ad ascoltare più che ad essere protagonista e non ero affatto preparata per quella popolarità; la gente mi riconosceva per strada.”
“Nessuno sapeva nulla, né noi né i concorrenti. Tutto ciò che succedeva, da Pietro Taricone che si nascondeva dietro le tende per stare con Cristina Plevani, sembrava scritto, ma non lo era affatto. Eravamo coinvolti inconsapevolmente in qualcosa di enorme, che rompeva il vecchio tessuto televisivo, rigido e statico, nel bene e nel male perché molti pensavano che la TV stesse cambiando in peggio.”
Bignardi ha poi ricordato con grande affetto Pietro Taricone, esprimendo il suo sostegno nei suoi confronti durante il programma: “Io facevo il tifo per lui. Cristina, se ci sei e ci ascolti, sai che ti voglio bene, ma Pietro era formidabile.
È l’unico concorrente con cui ho instaurato un legame e che ho poi incontrato di nuovo. La sua morte mi ha profondamente toccato; ho intervistato Kasia Smutniak, la sua compagna, in seguito a quel tragico evento, una storia alla quale sono rimasta molto legata. Era una persona carismatica, complessa, intelligente, davvero un ragazzo speciale.”