Secondo l’Ordine degli Psicologi delle Marche, l’ecoansia è un disturbo psicologico che è stato collegato allo stato dell’ecosistema. I sintomi includono stress, ansia, tristezza e paura per il futuro, che possono portare a rimandare progetti di vita importanti.
Questo disturbo è noto anche come sindrome da stress ambientale o “depressione verde”, che riflette l’impatto psicologico dei cambiamenti climatici sulle persone.
Il termine è stato coniato dalla psicologa americana Lise Van Susteren nel 2004, dopo aver notato che molti dei suoi clienti presentavano sintomi simili a quelli di chi soffre di disturbo post-traumatico da stress (PTSD) in seguito a eventi traumatici come uragani e inondazioni.
Eco-ansia, come si sviluppa
L’aumento degli eventi meteorologici estremi, che fino a pochi anni fa avevano un carattere eccezionale e ora sono sempre più frequenti, ha portato a un fenomeno chiamato eco-ansia.
Forti temporali che provocano nubifragi o vere e proprie alluvioni, così come intense siccità che favoriscono incendi diffusi, non sono solo situazioni critiche dal punto di vista ambientale, ma hanno evidenti ripercussioni sulle persone, soprattutto sui giovani. “Oggi questi episodi irrompono nella vita quotidiana di ognuno di noi”, spiega Katia Marilungo, presidente dell’Ordine regionale. “Portano a sentirsi vulnerabili e suscettibili, a sentire di non avere il controllo della propria vita, con una generale tendenza alla tristezza”.
Il disturbo è ancora poco conosciuto, ma si tratta di un malessere che colpisce molte persone, soprattutto se vivono in zone soggette a dissesto idrogeologico: si passa dalla siccità al nubifragio anche nell’arco della stessa stagione. Anche una semplice allerta meteo può generare in alcuni individui un vero e proprio stress, scatenando stati di ansia e paura.
I sintomi
La crisi climatica ha profonde implicazioni per la salute mentale. Un continuo stato di attivazione accompagnato da un senso di impotenza e catastrofismo può influire sulla salute mentale a lungo termine.
Stress, ansia, ansia generalizzata, malumore, timore, rabbia, impotenza, insonnia, fino a sfociare in attacchi di panico ed estrema sofferenza mentale. Si assiste inoltre a un ulteriore peggioramento in coloro che hanno una storia di malattia mentale. A dircelo è questo recente studio.
La paura e rimedi consigliati
La paura non riguarda solo le possibili ripercussioni immediate per la propria sicurezza o per i propri beni, ma porta anche a mettere in discussione il futuro. Secondo il responsabile dell’Associazione Italiana di Scienze Psicologiche (AIP), “ci sono giovani che tendono a sospendere vari progetti di vita, come il trasferimento per lavoro, l’acquisto di una casa, la pianificazione delle vacanze e persino la nascita di figli, perché in balia dell’eco-ansia. Pensare al futuro per alcuni rischia di diventare una vera e propria sfida”, ha continuato il presidente Marilungo.
I rimedi consigliati includono la ricerca di sostegno da parte di amici, familiari o psicologi per una consulenza ad hoc, ma anche la meditazione, l’esercizio fisico, la riduzione dell’accesso alle notizie negative o la partecipazione ad azioni di attivismo climatico possono venire in soccorso.