Le forze israeliane hanno dichiarato che il nord della Striscia di Gaza diventerà una zona di operazioni militari, spingendo migliaia di persone a evacuare le loro abitazioni a Gaza City.
Molti si stanno dirigendo verso sud, anche a piedi se non dispongono di mezzi di trasporto, portando con sé pochi bagagli.
Si tratta di una marcia che copre almeno 10 chilometri ed è stata intrapresa da intere famiglie. Nonostante questa situazione critica, fonti ospedaliere segnalano che medici e pazienti rimarranno nella zona di pericolo, poiché mancano ambulanze e soluzioni adeguate per il ricovero dei pazienti più gravi.
L’Onu è stata informata dell’ordine dell’esercito israeliano di “ricollocare” circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore.
Tuttavia, l’Onu ha richiesto che questo ordine venga annullato, poiché un’evacuazione di tale portata potrebbe causare conseguenze umanitarie devastanti.
Attualmente, più di 423.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi dell’esercito israeliano.
Questo territorio, densamente popolato da 2,3 milioni di abitanti, ha visto un aumento significativo del numero di sfollati, passando da 84.444 a 423.378, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha).
Inoltre, ci sono segnalazioni che indicano l’uso di fosforo bianco da parte di Israele durante gli attacchi a Gaza. Questa controversa munizione può causare gravi danni se utilizzata contro i civili.
Le Forze di Difesa israeliane (IDF) riportano che un’unità d’élite è stata impiegata per riprendere il controllo della postazione militare di Sufa il 7 ottobre.
Durante l’operazione, sono stati salvati circa 250 ostaggi in vita e sono stati neutralizzati oltre 60 terroristi di Hamas.
Israele ha affermato di aver lanciato oltre 6.000 bombe in sei giorni, per un totale di 4.000 tonnellate di peso, colpendo oltre 3.600 obiettivi di Hamas a Gaza. I bombardamenti pesanti continuano anche durante la notte, specialmente nei pressi del confine.
Questa situazione critica richiede un intervento urgente per garantire la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte. L’Onu ha lanciato un appello di emergenza per donazioni del valore di 294 milioni di dollari per soddisfare i bisogni urgenti dei residenti più vulnerabili della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.