Fabrizio Biggio: da tecnico teatrale a dialoghista di Vivere: “Guadagnavo 1,8 milioni di lire al mese, scrivendo tre puntate”

Fabrizio Biggio, nome familiare nel panorama televisivo italiano, ha avuto un esordio professionale sorprendente: dialoghista per la soap opera di Canale 5 “Vivere”, che negli anni ’90 conquistò milioni di spettatori.

La sua avventura nel mondo dello spettacolo è iniziata per caso, grazie a un amico che conosceva qualcuno a “Vivere” e gli suggerì di fare un provino per scrivere. Biggio, all’epoca tecnico teatrale, era già appassionato di scrittura e si cimentò nella stesura di dialoghi.

L’esperienza a “Vivere” è durata circa 3-4 mesi, ma è stata fondamentale per la sua carriera. “Avevo 25 anni”, racconta Biggio, “e guadagnavo 1 milione e 800 mila lire al mese per scrivere tre puntate. Era una pacchia!”.

Biggio descrive la struttura della sezione dialoghi come una vera e propria catena di montaggio: in cima c’erano quelli che definivano i macro-temi della soap, poi c’erano quelli che scrivevano le puntate e infine c’era lui, che si occupava dei dialoghi scena per scena. L’unica regola era che ogni scena doveva finire con un’inquadratura del volto perplesso dell’attore, un espediente che teneva il pubblico incollato allo schermo.

“Vivere” ha visto la partecipazione di altri personaggi insospettabili, come il cantante dei Modà Kekko Silvestre (cugino di un attore della serie) e il giornalista sportivo Fabrizio Biasin, entrambi impiegati come figuranti.

Oltre a Biggio, molti altri personaggi famosi hanno avuto un esordio inaspettato nel mondo dello spettacolo. Ad esempio, il regista premio Oscar Roberto Benigni iniziò la sua carriera come mimo e cabarettista, mentre l’attore e comico Paolo Bonolis era un conduttore radiofonico prima di approdare in televisione.

L’esperienza a “Vivere” è stata un vero e proprio trampolino di lancio per la carriera di Biggio, che da lì ha poi spiccato il volo nel mondo della comicità e del cinema. Il suo talento e la sua tenacia gli hanno permesso di raggiungere grandi traguardi, dimostrando che con la passione e il lavoro duro si può trasformare anche un esordio inaspettato in una brillante carriera.