Fabrizio Corona accusa: “Ho le prove, 15 calciatori scommettevano sulle proprie partite”

La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato più di 1,5 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse online, coinvolgendo cinque persone, una società e circa 20 sportivi, tra cui molti calciatori di Serie A.

Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già squalificati, avrebbero promosso piattaforme illegali tra colleghi, e i debiti di gioco venivano saldati con orologi di lusso usati per il riciclaggio. Anche Fabrizio Corona ha commentato: “Ho le prove che 15 giocatori scommettevano sulle proprie partite”. E i club? “Alcuni rischiano la retrocessione in Serie B”. E lancia così la prossima puntata di Falsissimo…

Scommesse illecite nel calcio: indagini nel cuore della Serie A

Un’indagine della Procura di Milano, eseguita dalla Guardia di Finanza, ha scoperchiato un presunto circuito clandestino di scommesse online che coinvolgerebbe figure di primo piano del calcio professionistico italiano. Nel mirino degli inquirenti sono finiti oltre venti sportivi, tra cui una dozzina di calciatori di Serie A.

Tra i nomi noti emergono quelli di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già sospesi in passato, ma l’elenco include anche stelle come Ángel Di María, Leandro Paredes, Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Weston McKennie, Samuele Ricci, Junior Firpo e altri. Nessuno, per ora, risulterebbe coinvolto in scommesse su incontri propri, ma tutti avrebbero utilizzato siti irregolari come Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com e Texinho.com, aggirando i controlli ufficiali.

Crediti infiniti e pagamenti in orologi: il lato oscuro del sistema

Secondo quanto emerso, non si tratterebbe solo di semplici giocate online. Alcuni dei calciatori coinvolti, in particolare Tonali e Fagioli, sarebbero stati attivamente impegnati nel promuovere queste piattaforme tra amici e colleghi, trasformandosi in veri e propri intermediari del sistema.

Il meccanismo, stando agli investigatori, prevedeva l’assegnazione di crediti illimitati da parte dei gestori dei siti, che i giocatori avrebbero saldato solo in un secondo momento. Ma non con soldi contanti: in molti casi, i debiti venivano estinti acquistando orologi di altissimo valore presso una specifica gioielleria di Milano, diventata un vero e proprio “snodo finanziario” usato per ripulire il denaro delle scommesse.

Tra gli indagati compaiono anche cinque nomi chiave – Tommaso De Giacomo, Patrick Frizzera, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini – ritenuti responsabili della gestione delle piattaforme e oggi destinatari di richieste di arresti domiciliari. Anche una società è stata coinvolta nelle misure cautelari.

Corona rilancia accuse e fa tremare i club: “Rischio galera e Serie B”

Fabrizio Corona, già al centro delle rivelazioni dello scorso anno sul caso scommesse, è tornato a parlare della vicenda con un video pubblicato sul profilo Instagram di Falsissimo, la sua nuova serie di inchieste.

Con toni diretti, Corona ha affermato di possedere prove concrete che dimostrerebbero come almeno 15 calciatori abbiano scommesso anche su partite proprie, un’accusa gravissima che potrebbe aprire scenari legali devastanti.

Secondo lui, se tutto venisse confermato, ci sarebbero ripercussioni enormi: fino a due anni di carcere per gli atleti coinvolti, sospensioni fino a tre anni dall’attività sportiva e serie conseguenze per i club, con almeno otto squadre di Serie A a rischio retrocessione per responsabilità oggettiva.

“Il calcio italiano è solo la punta dell’iceberg,” ha aggiunto Corona nel video, promettendo ulteriori dettagli e rivelazioni nella prossima puntata di Falsissimo. Il giornalista non ha escluso di fare nomi nuovi e ha chiesto pubblicamente: “Ma voi avete idea di quanti soldi girano davvero in questo sistema parallelo?”.

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