Il Comune di Sanremo ha recentemente avviato un bando per trovare partner organizzativi per le prossime edizioni del Festival della Canzone Italiana, un passo che ha sollevato una serie di preoccupazioni in Rai.
Fino a oggi, la Rai aveva sempre utilizzato il marchio del Festival senza particolari formalità, ma con il nuovo bando, che prevede una gara pubblica per l’assegnazione del marchio, si è aperto un vero e proprio conflitto legale, con focus su marchi e licenze.
Il contenzioso legale: la diffida di Rai al Comune di Sanremo
La Rai ha ufficialmente diffidato il Comune di Sanremo, dichiarando che i marchi legati al Festival della Canzone Italiana sono indissolubilmente legati al suo format, che la televisione pubblica gestisce da oltre 70 anni.
Secondo l’Ufficio Legale di Viale Mazzini, questi marchi non possono essere ceduti a terze emittenti senza il consenso della Rai, che rivendica il pieno diritto sul brand. La decisione della Rai è stata presa dopo che la Giunta Comunale di Sanremo ha deliberato di procedere con una gara pubblica per individuare un partner per l’organizzazione e la trasmissione del Festival per le edizioni del 2026, 2027 e 2028, con possibilità di proroga per altri due anni.
La delibera del Comune e la sua impatto
La delibera, che segue una sentenza del Tar Liguria, ha stabilito i criteri per la selezione del partner che si occuperà dell’organizzazione del Festival. Si tratta di una novità importante, poiché il Comune di Sanremo, titolare del marchio Festival di Sanremo, è ora obbligato a pubblicare un avviso di manifestazione di interesse per le prossime edizioni. Questo cambiamento segna un punto di rottura con la consuetudine che vedeva Rai come unico referente per il Festival.
Le clausole di assegnazione e le obiezioni di Rai
Il contenzioso legale tra Rai e il Comune di Sanremo non sembra destinato a risolversi rapidamente. Uno degli aspetti più controversi riguarda la clausola che prevede il pagamento di 6,5 milioni di euro per l’assegnazione dell’evento, una cifra superiore ai 5 milioni versati dalla Rai quest’anno.
Inoltre, il nuovo bando prevede che venga aggiunto all’importo una percentuale sugli introiti pubblicitari derivanti dal Festival. Rai ha obiettato, sottolineando che la RaiPubblicità si occupa già dei prodotti collaterali e dei diritti pubblicitari, ritenendo quindi ingiustificata l’ulteriore richiesta di pagamento.
Le prospettive future: la decisione del Consiglio di Stato
Il progetto per il bando, che sarà reso pubblico tra 40 giorni, segna una nuova fase nel contenzioso tra Rai e il Comune di Sanremo.
Il 22 maggio si attende la decisione del Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato da Rai contro la sentenza del Tar Liguria. Inoltre, è stata inserita nel bando una clausola che tutela il Comune da eventuali fallimenti in termini di ascolti, riservandosi il diritto di revocare la concessione qualora i dati auditel dovessero calare del 15% rispetto alle ultime cinque edizioni, che hanno sempre superato il 60% di share. Questa condizione potrebbe favorire la Rai, considerati i buoni risultati ottenuti dalle edizioni condotte da Amadeus e Carlo Conti.
Un contenzioso ancora in corso
La battaglia legale tra Rai e il Comune di Sanremo sembra tutt’altro che conclusa, con entrambe le parti determinate a difendere i propri interessi. Mentre la Rai rivendica il controllo assoluto sui marchi e sul format, il Comune di Sanremo sta cercando di modernizzare il processo di assegnazione, cercando nuovi partner per il futuro del Festival. In attesa delle prossime tappe legali, l’esito del contenzioso sembra essere ancora lontano dall’essere deciso.