Nell’inchiesta sulle accuse di violenza sessuale a Leonardo Apache La Russa, gli sviluppi di questa settimana saranno significativi.
La storia è iniziata a maggio nel locale Apophis di Milano, a pochi passi dal Duomo, dove il figlio di Ignazio La Russa ha incontrato la ragazza di 22 anni che lo ha poi denunciato.
Per ricostruire gli eventi di quella notte, viene esaminato in Procura dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, dal pm Rosaria Stagnaro e da Marco Calì, capo della Squadra mobile.
Il rapporto della clinica Mangiagalli descrive due contusioni superficiali sul collo e sulla coscia destra. Ma menziona anche la presenza di droghe nel suo organismo: cocaina, cannabis e benzodiazepine.
“Per capire cosa è successo, dobbiamo sapere quando la vittima ha assunto quelle sostanze e perché.
I dettagli di ciò che è accaduto in discoteca sono cruciali per chiarire se la sua completa perdita di memoria di quella notte è dovuta a qualcosa che ha ingerito autonomamente o perché qualcuno ha messo della droga nel suo drink, quando ha incontrato dopo anni il suo vecchio compagno di liceo Leonardo. Prima di ritrovarsi nel letto del figlio del Presidente del Senato senza vestiti e senza ricordi.
A tal fine, sarà fondamentale la testimonianza dell’amica che si è recata in discoteca con lei giovedì.
La presunta vittima scrive all’amica: “Perché mi hai lasciato sola?”.
L’amica risponde: “Non mi stavi ascoltando. Credo che tiabbia drogato. Stavi bene finché non hai bevuto, poi all’improvviso sei scappata e per me è stato difficile trovarti”.
Scrive a una seconda amica, quando è ancora a casa La Russa, di 22 anni come lei, e le racconta l’accaduto. Questa persona accetta di accompagnare la giovane donna all’Ospedale Mangiagalli per le cure.
Gli inquirenti intendono convocare innanzitutto questi due testimoni, per cristallizzare il racconto della giovane donna. A cui si aggiungerà anche Nico, il dj ospite quella sera a casa La Russa, che avrebbe messo i dischi all’Apophis.
L’avvocato Stefano Benvenuto era a Roma ieri, fiducioso di aver fatto un ulteriore passo dalla sua identificazione.
Abbiamo lavorato tutta la notte e siamo andati a letto solo alle 3 del mattino.
L’obiettivo è chiudere il cerchio trovando persone che possano raccontarci cosa è successo veramente. Leonardo, scrive la 22enne nella sua denuncia, mi disse che anche N., un DJ, aveva avuto una relazione con me a mia insaputa.
Potrebbero essere presentate altre testimonianze: persone che si trovavano già nel locale quando Leonardo ha incontrato l’amica e membri della sicurezza del Presidente del Senato, che potrebbero averla vista arrivare o uscire.
E lo stesso Ignazio La Russa ha ammesso di aver visto la ragazza nel letto del figlio. Questo fatto conferma la versione della presunta vittima.
Ignazio La Russa si affaccia nella stanza, mi vede a letto e se ne va. Da quel momento, l’avvocato della giovane donna Stefano Benvenuto lo considera un testimone nelle sue indagini.
Il lavoro di ricostruzione si intreccia con l’analisi dei filmati delle telecamere del locale e delle strade che conducono alla casa di La Russa, nonché dei registri delle utenze, dei tabulati telefonici e di altre fonti. Il tutto è reso molto complicato dal fatto che sono passati quasi due mesi da giovedì sera.