Il finocchio è ottimo sia da mangiare che come rimedio per l’acidità di stomaco, la gastrite e altri disturbi digestivi.
Il finocchio, membro della famiglia delle Apiaceae, è originario dell’Europa e dell’Asia ma si è diffuso in gran parte del mondo.
È nell’Antica Grecia che la pianta ha goduto della sua massima popolarità, e qui era ben nota sia per il consumo da tavola che come rinomato agente terapeutico.
I Greci credevano che i serpenti si strofinassero il finocchio sulla pelle per riacquistare la vista dopo la muta, proprio come cura per la cecità.
La convinzione che il finocchio potesse curare i problemi di vista è rimasta a lungo, ma il suo vero valore risiede nelle qualità medicinali delle sue altre proprietà salutari.
Il finocchio è stato a lungo considerato la principale pianta carminativa, utile sia in medicina che in cucina. Espelle i gas dall’apparato digerente calmando i dolorosi crampi allo stomaco e sopprimendo la flatulenza.
Il finocchio è considerato un vero e proprio toccasana per i disturbi dell’apparato digerente e contro l’aerofagia (cioè l’accumulo o l’eccesso di aria nell’intestino); oggi viene utilizzato in tantissime preparazioni – sia farmacologiche che fitoterapiche – in diverse forme: dai semi ai frutti.
Finocchio e disturbi gastrointestinali
Il finocchio è costituito per il 90% da acqua: come altre verdure che costituiscono un ottimo e perfetto diuretico-drenante per stomaco, fegato e intestino.
Oltre a queste qualità, il finocchio è ricco di vitamina C ed è stato utilizzato per secoli come importante gastroprotettore contro malattie molto gravi, come il cancro allo stomaco.