Ictus per Davide Lacerenza: ricoverato al Policlinico di Milano

Malore improvviso per l’imprenditore

Davide Lacerenza, noto imprenditore milanese, è stato colpito da un malore sospetto nella notte, intorno alle 4 del mattino. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, l’uomo sarebbe stato ricoverato nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano. L’episodio ha richiesto una serie di accertamenti in pronto soccorso, dove Lacerenza è giunto attorno alle 11 del mattino. Nonostante le preoccupazioni iniziali, il 60enne risulterebbe vigile e in grado di comunicare con il suo legale, l’avvocato Liborio Cataliotti.

L’istanza per la detenzione ospedaliera

Attualmente agli arresti domiciliari per l’inchiesta legata alla Gintoneria di Milano, Lacerenza è seguito da vicino dal suo avvocato, che ha già inoltrato alla gip Alessandra Di Fazio una richiesta di detenzione domiciliare in ospedale. La documentazione presentata include i certificati medici del pronto soccorso e il referto di ricovero. Al momento del malore, era presente anche la sua fidanzata, Clotilde Conca. I sanitari hanno classificato l’episodio come un problema di natura neurologica, ma ulteriori esami saranno necessari per una diagnosi definitiva.

Le accuse e l’inchiesta sulla Gintoneria

Lacerenza si trova ai domiciliari dallo scorso 4 marzo, coinvolto in un’inchiesta che ha portato alla luce presunte attività illecite nei suoi locali milanesi, la Gintoneria e il Malmaison. Secondo la Procura, questi locali non offrivano solo bevande di lusso, ma sarebbero stati anche centri di spaccio di sostanze stupefacenti e di sfruttamento della prostituzione.

Oltre a Lacerenza, sono stati arrestati anche la sua ex compagna Stefania Nobile e il collaboratore Davide Ariganello. Le accuse includono il favoreggiamento della prostituzione, lo sfruttamento e, per alcuni degli indagati, anche la detenzione e lo spaccio di droga. In particolare, le indagini coordinate dal procuratore Marcello Viola evidenziano un sistema in cui le escort e la cocaina venivano messe a disposizione dei clienti più facoltosi, con spese che raggiungevano migliaia di euro per singola serata.

Analisi delle prove e possibili sviluppi giudiziari

Gli investigatori, sotto la guida della pm Francesca Crupi, stanno proseguendo le analisi sui dispositivi elettronici sequestrati a Lacerenza. Questi elementi potrebbero rivelarsi fondamentali per il ricorso al tribunale del Riesame, avanzato dall’avvocato Cataliotti, che contesta il sequestro di beni per un valore complessivo di 900mila euro. Al momento, l’udienza non è ancora stata fissata, in attesa del deposito degli atti da parte della Procura.

L’evoluzione del caso resta dunque incerta, mentre la vicenda continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli inquirenti.

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