Poiché è benefico per la salute e ampiamente utilizzato in cucina, il miele è stato particolarmente raccomandato dai medici.
Non è un caso che questo prezioso prodotto del lavoro delle api sia stato apprezzato fin dall’antichità: gli uomini ne hanno fatto largo uso in vari modi.
Oggi il miele è comunemente usato come dolcificante, in sostituzione dello zucchero in molti alimenti. A renderlo così presente nelle nostre cucine è anche la sua lunghissima durata a patto che la conservazione avvenga nel modo giusto.
Chi pensa che se il miele non si cristallizza sia sinonimo di freschezza e di qualità commette un errore. La mancata cristallizzazione non è una cosa negativa.
Il miele gode di un’ottima reputazione grazie ai cristalli che si formano durante il processo di raffinazione. Il miele industriale, invece, non cristallizza altrettanto bene perché spesso viene riscaldato o altrimenti lavorato prima di essere venduto.
Il motivo è semplice: i mieli prodotti industrialmente sono sottoposti a pastorizzazione, lo stesso processo utilizzato per il latte. Questa fase di produzione ha lo scopo di eliminare tutti i batteri presenti nel miele grezzo.
Nella lavorazione artigianale, invece, il miele non viene sottoposto a pastorizzazione ed è quindi meno alterato dal processo di conservazione.
Il miele cristallizzato non deve essere considerato rovinato o buttato via. Al contrario, può essere utilizzato normalmente in dolci e bevande o, se lo si desidera, può essere nuovamente liquefatto.
Si può mettere la quantità di prodotto necessaria in un contenitore di vetro o in un mestolo. A quel punto, si procede a bagnomaria in una pentola riempita d’acqua calda. È sufficiente mescolare con un cucchiaio di legno fino alla completa liquefazione.