Il Regno Unito sperimenta il reddito universale da 1.800 euro al mese: scopriamo cos’è

La crisi, con le sue diverse sfaccettature, è diffusa in tutta Europa e non solo. In alcuni Paesi del vecchio continente ci si sforza di fornire sostegno sociale per garantire ai cittadini una vita quotidiana dignitosa.

Questo allude in qualche modo all’idea di un reddito di cittadinanza, ma solo in parte. Per esempio, si consideri l’esperimento della Gran Bretagna, che emetterà grandi quantità di sterline secondo un modello di reddito “universale”.

Il divario tra ricchi e poveri sta crescendo, portando alla povertà anche persone che un tempo erano considerate di classe media.

Moltissime persone sono costrette a sopravvivere, soprattutto se si ha la bizzarra idea di avere figli, un suggerimento che i governi fanno spesso.

La notizia è diventata virale a causa della quantità di denaro in gioco. Si parla infatti di ben 1.875 euro al mese garantiti per due anni.

Tuttavia, come già detto, si tratta di un esperimento e non ci si può aspettare che fornisca una copertura significativa per la popolazione generale.

In Galles si è già verificato un caso del genere, che ha coinvolto 500 persone.

Nel Regno Unito, invece, solo trenta persone riceveranno pagamenti mensili incondizionati di 1.875 euro (circa 2120 dollari), o circa 1,6 mila sterline per due anni.

In un’intervista al Guardian, Will Stronge, il responsabile del progetto, ha parlato dell’argomento. Ha spiegato come questa cifra sia di gran lunga superiore a quella che dovrebbe essere il reddito universale.

Quest’ultimo è destinato a coprire le spese direttamente connesse all’alimentazione, all’abbigliamento e all’alloggio.

Ma l’innalzamento dell’asticella servirà anche a valutare se le persone che vi partecipano trovano benefici non solo fisici ma anche mentali.

Come funzionerà l’esperimento

Se un giorno il Regno Unito decidesse di implementare un reddito universale, una sperimentazione con un importo così eccezionalmente alto – 1.875 euro al mese – consentirebbe di individuare la soglia appropriata che garantirebbe una maggiore tranquillità senza scoraggiare le persone a lavorare.

L’obiettivo non è quello di tenere le persone a casa, ma di consentire loro di vivere e lavorare.

I 30 soggetti volontari saranno scelti a caso tra coloro che si sono candidati in due comuni, Jarrow e East Finchley.

Almeno il 20% dei posti sarà assegnato a persone con disabilità, che riceveranno uno stipendio per due anni senza dover cercare lavoro.

Verrà scelto un altro gruppo, che non riceverà il sussidio. Questo gruppo di persone è chiamato di controllo perché permette agli scienziati di confrontare diverse popolazioni tra loro e di determinare l’impatto degli aiuti economici sul benessere.

Cos’è il reddito universale

Il reddito di base universale è una proposta europea che garantirebbe sistemi di sicurezza sociale in tutti gli Stati membri dell’UE.

Per combattere le disuguaglianze, crescere come comunità e non lasciare indietro nessuno, dobbiamo dare priorità a questi quattro criteri:

  • viene erogato senza requisiti e limitazioni previste da patrimonio o reddito;
  • chiunque ne ha diritto, al di là del proprio stato civile;
  • è un diritto per la dignità umana e per questo non soggetto a condizioni preliminari;
  • l’importo deve risultare sufficiente per un tenore di vita dignitoso, prevenendo la povertà.

Come indicato precedentemente, si strizza soltanto l’occhio al reddito di cittadinanza ma si tratta di due concezioni estremamente differenti. In Italia ci sono infatti svariati limiti e si richiede l’obbligo di accettare delle proposte lavorative, soprattutto nella ristrutturazione del progetto da parte del governo Meloni. A ciò si aggiunge un’altra enorme differenza, data dal valore economico, che dovrebbe garantire la sicurezza di non scendere al di sotto della soglia di povertà.