Nelle ultime ore, Fabrizio Corona è stato ufficialmente indagato per diffamazione aggravata dalla Procura di Milano.
Questa decisione è giunta in seguito alle denunce presentate dall’attaccante della Roma, Stephan El Shaarawy, e dal difensore della Lazio, Nicolò Casale. Entrambi sono stati citati da Corona durante una recente apparizione televisiva su Striscia la Notizia, in relazione al caso scommesse.
L’iscrizione nel registro degli indagati è stata coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal procuratore Marcello Viola, sulla base delle accuse presentate dai legali dei due calciatori.
Fabrizio Corona ha deciso di condividere la sua versione dei fatti con il sito Dillinger. Ha raccontato: “In queste settimane ho vissuto esperienze di ogni genere.
Per iniziare, molte persone mi si avvicinano per ringraziarmi per il coraggio di fare nomi. Sono molti di più rispetto a coloro che mi insultano. E questo è già un successo significativo… Naturalmente, ho ricevuto chiamate per cercare di convincermi a desistere.
Sono state persone inquietanti, pericolose. Il mondo delle scommesse è corrotto. Mi hanno cercato per tentare di farmi tornare sui miei passi. O anche solo per chiedermi di escludere alcuni calciatori dalla lista”.
Inoltre, Corona ha rivelato chi sta esercitando pressioni su di lui: “Procuratori, intermediari, elementi malavitosi. C’è persino chi ha tentato di corrompermi offrendomi denaro in cambio del ritiro di alcuni nomi o della promessa di non menzionarne altri in futuro.
Mi hanno chiamato la madre di uno, la fidanzata di un altro, l’amico di un terzo. Mi hanno proposto cifre considerevoli. Cifre che vanno ben al di là delle comparse televisive.
Ma ditemi, dopo sette anni di prigione, dovrei temere queste minacce? Di ogni accusa che ho mosso, posseggo prove tangibili: video, foto, registrazioni di conversazioni telefoniche”.
Il noto personaggio del gossip assicura di non temere le querelle: “Affronterò in tribunale chiunque mi sfidi, e vedremo se, una volta che le mie prove e fonti saranno rese pubbliche, avranno ancora la volontà di procedere.
Quello che posso dire è questo: querelatemi pure, ma state certi di non avere scheletri nell’armadio, perché mi difenderò nei termini e nei luoghi previsti dalla legge”.
Infine, Corona conclude: “La mia indagine è seria e fondata su prove concrete. Non mi fermerò fino in fondo. La cosa che mi suscita più ilarità sono queste minacce di denuncia fatte a caso, da individui che sanno perfettamente di aver scommesso persino sulla propria madre.
E i grandi giornali cosa fanno? Indagano su di me! E poi, se affermo che parte dell’informazione è corrotta, mi prendono di mira. Senza di me, lo scandalo Scommessopoli non sarebbe mai venuto alla luce. Rivendico con orgoglio il mio lavoro. E non saranno quattro denunce a farmi desistere.
Io non ho paura di nessuno”. Chissà se ulteriori rivelazioni di Corona potrebbero scatenare una nuova tempesta mediatica.