L’Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento in cui le ondate di calore, le inondazioni e le estati prolungate sono sempre più frequenti.
Queste condizioni creano ambienti di vita più favorevoli per le specie invasive di zanzare Aedes albopictus e Aedes aegypti.
L’allarme è stato lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), un organismo di scienziati che si occupa di proteggere la salute pubblica in Europa.
L’allarme dell’Ecdc
L’Ecdc ha avvertito: “La specie di zanzara Aedes albopictus, un noto vettore di virus Chikungunya e Dengue, si sta insediando più a nord e verso ovest in Europa. Inoltre, Aedes aegypti, nota per trasmettere Dengue, febbre gialla, Chikungunya, Zika e virus del Nilo occidentale, si è stabilita a Cipro dal 2022 e potrebbe continuare a diffondersi in altri Paesi europei”.
L’Italia ha uno dei numeri più alti di zanzare in Europa, a causa della sua geografia e del suo clima. Con il cambiamento climatico che aggrava i problemi ambientali, il clima caldo e umido è diventato più comune in molte regioni.
L’Italia ha registrato un aumento delle zanzare a causa di diverse condizioni meteorologiche che si sono verificate a partire da giugno.
Italia la più colpita da infezioni da zanzare
L’Italia ha il poco invidiabile primato di essere il Paese europeo più colpito dalle infezioni virali trasmesse dalle zanzare, in particolare dal West Nile Virus, comunemente noto come “febbre del Nilo”.
Nel 2022, il numero di casi diagnosticati nella sola Italia è stato di 723, seguita dalla Grecia (286) – e la Romania è arrivata terza con 47 casi segnalati.
In Francia, i casi di febbre dengue, come la Chikungunya, la febbre gialla e la Zika, sono in aumento. Come queste malattie (e molte altre), è diffusa dalla zanzara tigre.
Punture di zanzare, quali sono i sintomi e i rischi principali?
I sintomi includono febbre di almeno 38,5 gradi per almeno tre giorni, dolori alle ossa, mal di testa e spossatezza, che possono essere scambiati per un’influenza estiva.
Pertanto, coloro che avvertono questi sintomi dopo aver viaggiato in un paese endemico devono segnalarlo immediatamente.
L’anno scorso, il 60-70% dei casi riguardava persone provenienti da Cuba, dove c’era stata una grave epidemia. Quest’anno i Paesi in cui si registrano numeri allarmanti includono l’America centrale e meridionale”.