Importante svolta nelle indagini sulla scomparsa della piccola Kata scomparsa il 10 giugno dall’ex hotel Astor dove viveva con la madre: lo zio, arrestato insieme ad altre tre persone, è stato accusato di essere coinvolto in un racket degli affitti. I genitori non sono indagati.
La squadra mobile ha arrestato lo zio di Kata e altri tre uomini, accusati di essere tra i responsabili del raid punitivo contro due persone che si sarebbero rifiutate di pagare le camere dell’ex hotel Astor.
Contemporaneamente, i Carabinieri hanno perquisito i familiari della ragazza, tra cui la madre e il padre. Si tratta di una “perquisizione di terzi”.
Un uomo è stato arrestato per tentato omicidio, tentata estorsione ed estorsione in relazione a un incidente avvenuto nell’ex hotel Astor.
Anche lo zio dell’uomo è in arresto per le stesse accuse, oltre che per aver tentato di uccidere un occupante dell’hotel che era stato defenestrato da una finestra da un altro uomo.
Il primo intervento è stato quello delle volanti, intervenute quella notte dopo le richieste di soccorso delle presunte vittime. Mi uccideranno”, hanno gridato alcuni di loro al telefono.
Al centro delle indagini della squadra mobile che hanno portato in carcere lo zio della ragazza ci sono diversi episodi. Tra cui quello di una vittima che avrebbe incontrato Abel Alvarez Vasquez – questo il nome del parente di Kata – che avrebbe minacciato di buttare fuori dalla propria stanza un occupante. La vittima era in compagnia della propria figlia, di appena 11 anni.
I Carabinieri sono ancora al lavoro per ritrovare Kata, la bambina scomparsa il 28 maggio.
La perquisizione dei suoi parenti è una fase investigativa ben precisa. Hanno cercato la madre, il padre, il fratello della madre e, tra gli altri, la donna che aveva visto Kata per l’ultima volta: nessuno di loro è indagato.
L’obiettivo di questa perquisizione è quello di acquisire i telefoni cellulari per vedere se, eventualmente, qualcuno di loro abbia in qualche modo nascosto informazioni agli investigatori.
Secondo il comandante generale dei Carabinieri Stefano Del Colle, “coordinato dal procuratore Christine Von Borries”, il rapimento di Kata potrebbe essere stato causato da una faida tra i suoi parenti e gruppi di connazionali e rumeni che vivevano nell’ex hotel Astor. In quella stessa struttura il 28 maggio c’è stato un intervento della polizia in un caso di tentato omicidio che ha poi portato all’arresto dello zio di Kata.
Le indagini sulla scomparsa di Kata sono ancora in corso, ma gli arresti e le perquisizioni di oggi fanno parte di quelle indagini volte a scoprire cosa è successo a questa bambina a cui tutti teniamo tanto!