Ogni 55 minuti, un italiano denuncia un reato contro gli animali. I reati comprendono combattimenti, corse clandestine e macellazione di animali, traffico di cuccioli o bracconaggio, utilizzo di animali per lo spaccio di droga e maltrattamenti.
E secondo il Rapporto Zoomafia 2022, redatto dal criminologo Ciro Troiano e responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav, l’uccisione è il reato più commesso in Italia nei confronti delle specie non umane.
L’Aidaa, associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, afferma che ogni anno vengono uccisi 598.000 animali per i motivi più disparati.
Dalla caccia illegale di volatili e piccoli mammiferi, agli investimenti sulle strade, alle uccisioni premeditate per sbarazzarsi degli “amici” domestici.
Naturalmente, queste cifre sono approssimative e non riflettono l’intera situazione. Tuttavia, forniscono un quadro chiaro di un problema estremamente grave e di una visione insensibile della vita.
Mentre l’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha registrato che nel 2021 71.115 cani sono entrati nei canili per motivi di salute pubblica e 29194 sono stati affidati ai rifugi dalle associazioni animaliste.
Ogni giorno hanno recuperato 21 cani abbandonati. Hanno scoperto che i picchi più alti di animali abbandonati si verificano in estate, quando è più probabile che le persone partano per le vacanze e non abbiano un posto dove ospitare i loro animali o trovare dei custodi durante la loro assenza.
Vecchi, malati o non più utili per la caccia: sono tutti motivi per cui gli animali vengono abbandonati.
A causa di situazioni come queste, oggi più che mai sono necessarie adozioni consapevoli e molta consapevolezza. Gli animali devono essere trattati come esseri senzienti che meritano rispetto, non come strumenti, oggetti o marionette.
Ed oggi questo è definito anche dalla Costituzione. Infatti, con legge n.1 dell’11 febbraio 2022 per la prima volta la tutela degli animali viene menzionata all’interno della nostra Carta costituzionale. È stato attribuito alla Repubblica il compito di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, prevedendo anche i modi e le forme di tutela degli animali.
Ma quali sono le pene previste in Italia per chi abbandona, uccide o maltratta un animale? L’articolo 727 del Codice Penale prevede l’arresto e la detenzione fino a un anno per chi viene sorpreso ad abbandonare qualsiasi tipo di animale. Inoltre, è prevista un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per i trasgressori.
Se ad esempio viene abbandonato un cane che ha il microchip, si può risalire al proprietario e instaurare nei suoi confronti il processo penale. Poiché un cane non microchippato è spesso impossibile da identificare, l’animale sarà sottoposto a quarantena sanitaria e quindi a controlli.
Dopo questo periodo passa nel canile rifugio, dove aspetta che arrivi qualcuno che consapevolmente e rispettosamente vuole adottarlo.
l maltrattamento e l’uccisione di animali vengono invece puniti dagli articoli 544 bis e ter del Codice Penale: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni», recita il 544 bis, mentre il 544 ter prevede che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro».
A febbraio, una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati avrebbe inasprito le pene per chi maltratta, uccide e abbandona gli animali.
La deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente, è la promotrice di questa iniziativa.
La proposta di legge è stata ribattezzata “AC30”. L’obiettivo principale di Brambilla è quello di aumentare le pene per chi maltratta gli animali.
Il testo della proposta modifica in più punti il codice penale e innalzai limiti della pena per il reato di uccisione portandolo dagli attuali “quattro mesi a due anni” a “da due a sei anni”, mentre per quello di maltrattamento si passa dagli attuali “tre a 18 mesi” a “da uno a cinque anni” ,ma sempre accompagnati da una multa che può variare dai 5mila ai 30mila euro.
Oggi, le multe sono utilizzate come alternativa alla detenzione, mentre il reato di abbandono sarà punibile con cinque anni di carcere, lo stesso livello che era tipicamente riservato a reati come il maltrattamento. Inoltre, questa legge vieta la vendita di trappole con esche e veleni: prima potevano essere acquistate sempre e solo con un permesso, ma ora è illegale acquistarle, punto e basta.
Il maltrattamento, l’abbandono e l’uccisione di animali è un reato grave che deve essere perseguito perché il rispetto della vita deve essere alla base della nostra educazione e della nostra convivenza nella società.