L’impero immobiliare lasciato dal defunto Silvio Berlusconi è difficile da raccontare. Nel corso della sua carriera, Berlusconi ha acquistato numerosi tesori artistici e architettonici: da Villa San Martino ad Arcore a Villa Campari sul Lago di Como; da Villa Belvedere a Macherio a Villa Zeffirelli a Roma.
L’Immobiliare Idra, la società controllata da Silvio – i figli Marina e Piersilvio ne possedevano solo lo 0,5% fino alla morte del padre – per un valore approssimativo di 412 milioni di euro.
Da considerare che i costi di gestione delle residenze straordinarie ammontano a circa 24 milioni di euro ogni anno.
Le tre ville note come “Ville Delizie”
Villa San Martino, ad Arcore, è diventata la più famosa delle residenze di Silvio Berlusconi.
Villa Borromeo d’Adda, sede comunalele, e la Villa La Cazzola fanno parte di un gruppo di tre ville note come “Ville Delizie”.
L’edificio era originariamente un monastero a metà del XVIII secolo, poi è passato attraverso diversi proprietari fino a diventare verso la prima metà dell’800, la casa della Marchesa Casati Stampa.
Casati ampliò la biblioteca e ospitò più volte l’amico Benedetto Croce.
Alla morte del conte Alessandro Casati, nel 1955, la proprietà passò al nipote marchese Camillo. Casati Stampa di Soncino si suicidò dopo aver ucciso la moglie Anna Fallarino e l’amante Massimo Minorenti il 30 agosto 1970.
Villa Sottocasa a Vimercate, gli ultimi acquisti
Costruita alla fine del XVIII secolo e acquistata da Silvio Berlusconi per 2,5 milioni di euro attraverso la sua società Brianzadue, il cui portafoglio immobiliare è per il 60% di proprietà dell’ex premier – che ne è anche proprietario personale – Villa Sottocasa necessita di una profonda ristrutturazione.
L’azienda Leader di Vimercate, di proprietà dell’architetto Ivo Redaelli, ha venduto per 2,5 milioni di euro l’ala nord della sua villa – le altre due ali appartengono al Comune – a una società riconducibile all’ex premier Silvio Berlusconi.
Da gennaio di quest’anno, la società Brianza Due Srl. è responsabile del restauro delle facciate.
Sempre in Lombardia, nella provincia di Monza e Brianza, si trova una villa nota come Villa Gernetto o Villa Mellerio, o talvolta anche come Villa Somaglia.
La Fininvest Sviluppi Immobiliari dell’ex premier Silvio Berlusconi ha acquistato l’immobile nel 2007 e, a partire dall’aprile 2008, lo ha restaurato con l’aiuto dello Studio Magnano & Partners.
Villa Visconti di Modrone, detta Belvedere, si trova nel comune di Macherio, in provincia di Monza e Brianza.
Come per Villa San Martino, Berlusconi possiede direttamente anche Villa Belvedere. È stato acquistato all’asta nel 1988 dalla Provincia di Milano e dista 6 chilometri dalla residenza principale.
A Macherio viveva l’ex moglie di Berlusconi, Miriam Bartolini (Veronica Lario), prima del divorzio.
Belusconi e le 24.000 opere d’arte
A quanto pare, come ha ricordato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, l’arte era una delle passioni del Cavaliere, insieme alle donne.
“La sua pinacoteca era il sostituto dell’amore per le donne: non potendo più avere 24mila donne, aveva 24mila baci, cioè i 24mila dipinti”.
Le opere di Arcore sono conservate in un hangar a circa un chilometro dalla sua villa.
Sgarbi aveva suggerito di utilizzare un hangar, in modo che le opere potessero essere viste anche da persone che non capiscono molto di arte
“Per me – ha detto Sgarbi, a margine della cerimonia del Premio Cultura + Impresa 2022-2023 nella sede dell’Associazione Civita – sarebbe stato meglio avere 2.400 quadri buoni che 24mila così…Ma si sa che a un conquistatore non importa la qualità dell’oggetto, bensì possederlo”.
Tra le opere d’arte anche alcuni capolavori
Tra le opere stipate nell’hangar c’è un Tiziano del Cleveland Museum e un dipinto del Giampietrino, che era vicino a Leonardo.
Ma anche una bellissima opera di Pietro Annigoni che ritrae la Marchesa Casati Stampa, uccisa nel 1970 dal marito geloso.
Che fine faranno le opere d’arte?
Sgarbi ha detto ai giornalisti che una possibilità è quella di fare di queste opere un museo. “come avevo già proposto a Berlusconi”. Come MiC – ha spiegato il critico – “essendo oggetti privati, non possiamo e non vogliamo intervenire”.