L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha avviato un processo scientifico globale per identificare agenti patogeni che possono causare future epidemie o pandemie. L’agenzia delle Nazioni Unite ha convocato oltre 300 scienziati che prenderanno in considerazione le prove su oltre 25 famiglie di virus e batteri, nonché la “Malattia X”, che indica un agente patogeno sconosciuto che potrebbe causare una grave epidemia internazionale.
La particolare lista è apparsa per la prima volta nel 2017, mentre l’ultimo esercizio di definizione delle priorità è stato effettuato l’anno seguente. Oltre al Covid-19, l’attuale elenco include: febbre emorragica di Crimea-Cong, malattia da virus Ebola e malattia da virus Marburg, febbre di Lassa, sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e sindrome respiratoria acuta grave (Sars), Nipah e malattie enipavirali, febbre della Rift Valley, Zika e appunto “malattia X”.
R&S, fondamentale per “salvare” l’umanità
Specialmente nell’era post Covid, prendere di mira i patogeni prioritari è fondamentale per una risposta rapida alle epidemie. Il progetto di R&S dell’Oms per le epidemie mira a sviluppare vere tabelle di marcia per delineare falle nelle conoscenze e priorità di ricerca. Inoltre, si compiono sforzi per facilitare la sperimentazione clinica con lo scopo di sviluppare nuovi strumenti per contenere eventuali emergenze sanitarie. Basta pensare che senza gli investimenti in R&S prima dello scoppio del Covid-19 non sarebbe stato possibile sviluppare in tempi record vaccini sicuri ed efficaci.