Lucarelli accusa Fagnani: “Ha amplificato la voce di Corona senza tutelare la vittima”

Feroci critiche di Selvaggia Lucarelli verso Francesca Fagnani e Nunzia De Girolamo. Analisi incisiva su denunce di stalking e il ruolo dei media.”

Selvaggia Lucarelli è nota per il suo tagliente stile di critica, capace di scuotere le acque stagnanti dello spettacolo italiano. Recentemente, ha preso di mira Francesca Fagnani e Nunzia De Girolamo, catapultandole in una controversia che ruota intorno alla gestione dei casi sensibili nel mondo dello spettacolo.

Il tiro è partito quando Lucarelli ha evidenziato un’intervista di Fagnani a Morgan, accusando la conduttrice di non aver dato voce alla parte offesa nella vicenda di stalking che coinvolge il cantante. “Telefonare ad Angelica”, ha esortato Lucarelli, sottolineando l’importanza di ascoltare entrambi i lati della storia anziché lasciare che solo una voce predominante guadagni terreno senza contraddittorio. Con la sua consueta franchezza, ha messo in discussione l’etica nel trattare personaggi controversi come Morgan, lamentando il sistema che sembra premiare chi dovrebbe essere emarginato.

Ma non si è fermata qui. Ha preso di mira anche Nunzia De Girolamo per aver ospitato Morgan nel suo programma, senza bilanciare il racconto con la prospettiva delle vittime. “Non è solo una questione di Fagnani o De Girolamo”, ha precisato, invitando riflessione su come il sistema mediatico amplifichi e sostenga figure problematiche anziché escluderle.

Il suo attacco non ha risparmiato nemmeno Fabrizio Corona, criticando sia lui che coloro che gli danno spazio mediatico nonostante il suo storico di comportamenti discutibili. Lucarelli ha sollevato la questione del maschilismo dilagante nel trattare le donne e ha lodato coloro che hanno risposto con forza alle sue provocazioni, come Aurora Ramazzotti.

In ultima analisi, Lucarelli ha messo in discussione il ruolo della stampa e della televisione nel perpetuare dinamiche dannose, chiedendo se sia giusto premiare chi alimenta il disagio delle vittime. Il suo grido è chiaro: è ora di riconsiderare chi e cosa supportiamo nel mondo dello spettacolo, perché ignorare non è più un’opzione accettabile.