Durante un’intervista recente con La Repubblica, Mahmood ha condiviso pensieri profondi sul suo terzo album, “Nei letti degli altri”, descrivendolo come il più intimo e maturo fino ad ora, sia a livello emotivo che produttivo. L’artista ha espresso come questo album rappresenti un passo avanti significativo nella sua carriera, ponendo una maggiore attenzione agli aspetti tecnici, come la produzione vocale, e utilizzando la musica come uno strumento di autoanalisi.
Un Album Come Specchio Dell’Anima
Mahmood ha spiegato come il nuovo disco gli abbia permesso di esplorare aspetti più personali e sinceri di sé stesso, mettendo in luce anche i lati meno positivi. “Prima i lati negativi cercavo di nasconderli, adesso invece butto proprio tutto nelle mie canzoni. Insomma uso la scrittura come autoanalisi,” ha detto Mahmood, sottolineando come la musica sia diventata un vero e proprio mezzo per riflettere su se stesso.
Progetti Futuri e Riflessioni sulla Morte
L’artista ha anche parlato dei suoi piani futuri e delle sue riflessioni, a volte oscure, sulla vita e sulla morte: “Ogni tanto mi immagino morto. È una sensazione brutta, speriamo di no. Però non mi sento ancora a metà del mio percorso. Ho tanti progetti in mente, uno di questi è andare in America per scrivere lì con produttori nuovi.” Mahmood ha anche espresso come il dolore sia un catalizzatore per la sua creatività, credendo che la felicità possa essere raggiunta solo attraverso un percorso doloroso.
Vita Privata e Pensieri sull’Amore
Nell’intervista, Mahmood ha anche toccato punti della sua vita privata, confessando di considerare l’idea di diventare padre, pur essendo incerto. “Forse sì, forse no. Intanto vorrei un cane. Ma sono sempre in giro,” ha condiviso, aggiungendo di essere complicato a livello sentimentale e di non innamorarsi facilmente. “Io non mi innamoro mai. E se sono innamorato, non lo so neanche io. Sono un po’ complicato a livello sentimentale. Sto cercando di capire quali sono i miei dossi, i miei blocchi. Ci sto lavorando,” ha riflettuto l’artista.
Queste riflessioni offrono uno sguardo raro e intimo nel mondo di Mahmood, mostrando non solo il musicista di successo, ma anche l’uomo dietro la musica, continuamente in cerca di crescita personale e artistica.