Un pranzo in famiglia si è concluso tragicamente. Una donna è morta e altre quattro persone sono state ricoverate in ospedale – due in gravi condizioni – dopo aver mangiato funghi velenosi.
Tutti e cinque si erano sentiti male dopo aver mangiato dei funghi, raccolti in precedenza nel giardino dell’Ospedale Monaldi di Napoli.
Venerdì 12 maggio, una famiglia napoletana di cinque persone ha consumato un pasto a base di funghi che un membro aveva raccolto in precedenza nell’area verde dietro l’Ospedale Monaldi di Napoli, dove si trovano, tra gli altri, faggi e pini mediterranei.
Come riporta Repubblica, durante la notte tutti hanno iniziato a sentirsi male, con nausea e diarrea.
Domenica mattina, la più anziana del gruppo, una donna di 92 anni, è morta e altri quattro si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli con sintomi di grave intossicazione.
Le quattro persone, tre uomini e una donna, sono state portate in ospedale in gravi condizioni.
Una donna di 76 anni e suo cugino di 55 anni sono ricoverati nel reparto di terapia intensiva. Altri due parenti, un uomo di 63 anni e il 55enne che ha raccolto i funghi, sono sotto osservazione nelle camere di degenza ordinarie.
Quattro persone sono state trattate dal Centro Antiveleni del Cardarelli per sospetto avvelenamento del fegato.
I funghi mortali mangiati dalla famiglia sono stati identificati come “Amanita verna”, più comunemente noti come “Tignosi di primavera”, una specie estremamente tossica.
Il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, ha dichiarato: “È fondamentale far passare un messaggio diretto ai raccoglitori: sensibilizzarli a non consumare funghi di sospetta determinazione. Nel dubbio, non consumarli mai”.
Ha sottolineato che non ci si può improvvisare esperti; spesso ci si limita a guardare qualche immagine in un libro o su Internet, ma “una cosa è l’immagine e un’altra è il fungo stesso”.