Marco Bocci e il dramma della memoria: “Devastante dimenticare”

Marco Bocci condivide la gioia per l’uscita del suo nuovo romanzo, “Nelle tue mani, nella sua pelle”, pubblicato da Salani Le Stanze. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attore non solo racconta la trama della sua ultima opera, ma si apre anche su aspetti intimi della sua vita personale.

Il 46enne, sposato dal 2014 con Laura Chiatti, 42 anni, e padre di Enea e Pablo, nati rispettivamente nel 2015 e nel 2016, ripercorre momenti difficili legati alla sua salute. “È devastante non riconoscere le persone con cui sto parlando, doloroso avere solo ricordi a breve termine”, rivela con sincerità. Queste difficoltà sono le conseguenze dell’encefalite da herpes che lo ha colpito nel 2018.

Un dramma difficile da superare

Alla domanda su come viva il rapporto con il passato, Bocci si confessa: “Il passato torna sempre a galla, anche se proviamo a lasciarcelo alle spalle. Purtroppo, molte cose della mia vita sono state cancellate involontariamente dalla mia memoria, e questo è stato particolarmente duro da accettare”.

L’attore racconta di quanto sia stata complessa la ripresa dopo la malattia. “È stato e continua a essere estremamente difficile. Non riconoscere le persone con cui sto parlando è qualcosa di terribile, per questo cerco di prepararmi con grande attenzione prima di ogni incontro. Allo stesso tempo, ci sono ricordi che vorrei poter cancellare, come la malattia di mia madre, un dolore che mi piacerebbe non avere nella mente”.

Il ritorno alla scrittura dopo la malattia

Quando gli viene chiesto se abbia temuto di non poter più scrivere, Bocci risponde con schiettezza: “Non ho avuto subito la consapevolezza della situazione. Dopo l’intervento, i medici avevano avvertito i miei familiari che avrei potuto mostrare atteggiamenti aggressivi, perdere l’appetito e soffrire d’insonnia. In effetti, a pochi giorni dalla dimissione, mi sono ritrovato in situazioni di conflitto fisico, io che sono sempre stato una persona pacifica. Il momento più intenso è stato quando ho realizzato di avere due figli: un’emozione che non dimenticherò mai”.

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La paura più grande

Nel corso dell’intervista, Marco confida anche quale sia la sua più grande paura. “Temo la solitudine. I miei figli stanno crescendo, costruendo una loro indipendenza, e so che arriverà il momento in cui non saranno più sempre intorno a me. L’idea di un giorno essere trattato con distacco mi rattrista. In fondo, un po’ soli lo siamo sempre, anche se ho Laura e tanti amici accanto. Eppure, la paura della solitudine rimane dentro di me”.

Un racconto intenso e profondo, che mostra un lato intimo e autentico di Marco Bocci, tra successi letterari e sfide personali che hanno segnato il suo cammino.

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