Il caso Maria Rosaria Boccia continua ad evolversi con nuovi sviluppi, suscitando crescente interesse mediatico. L’ultima rivelazione riguarda le informazioni sui suoi titoli di studio: Boccia avrebbe mentito su una delle sue lauree? Ecco cosa è emerso finora.
Maria Rosaria Boccia ha davvero due lauree?
Maria Rosaria Boccia, imprenditrice finita sotto i riflettori dopo le sue dichiarazioni contro l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, avrebbe dichiarato di possedere due lauree. Sul suo profilo LinkedIn, ora non più disponibile, aveva indicato di essersi laureata in Economia aziendale presso l’Università di Napoli Parthenope nel 2005 e di aver conseguito un’altra laurea in Economia e Management nel 2023 all’Università telematica Pegaso.
Tuttavia, secondo il quotidiano La Verità, la laurea ottenuta presso l’Università Parthenope nel 2005 non risulterebbe. Pare che Boccia si fosse iscritta a questo ateneo dopo due anni alla Federico II di Napoli, ma non avrebbe mai terminato gli studi. La sola laurea confermata sarebbe quindi quella conseguita nel 2023 presso l’Università telematica Pegaso, non due come riportato nel suo curriculum.
Il ruolo di docente universitario smentito
Oltre ai dubbi sui suoi titoli accademici, Boccia aveva dichiarato su LinkedIn di essere docente universitario in Scienze della Comunicazione e Media Digitali nel Master di II livello in Medicina Estetica presso l’Università Federico II di Napoli per l’anno accademico 2024/2025. Tuttavia, anche questa affermazione è stata smentita dall’ateneo. In una risposta all’accesso civico richiesto dall’Ansa, l’Università ha dichiarato che non esiste alcun docente o ricercatore con il nome di Maria Rosaria Boccia nei loro registri. Inoltre, non è stata trovata alcuna documentazione che attesti un incarico di assistenza o docenza all’interno dell’ateneo.
In un’intervista a La Repubblica, Francesco D’Andrea, direttore del master in questione, ha spiegato che Boccia si presentava come esperta in comunicazione e gestione dei media, e avrebbe dovuto insegnare in quell’ambito. Tuttavia, l’incarico non è mai stato formalizzato. D’Andrea ha anche aggiunto che un attestato di docenza firmato solo da lui, senza il protocollo ufficiale e senza la firma del rettore, non ha alcun valore legale.
Le dichiarazioni del sindaco di Pompei
Nel frattempo, a Pompei, città natale di Boccia, anche il sindaco Carmine Lo Sapio ha voluto chiarire la sua posizione. Come riportato da Il Corriere della Sera, Lo Sapio ha dichiarato che Boccia non ha mai lavorato come consulente del Comune, né è stata sua collaboratrice. Questo chiarimento è arrivato dopo che una locandina del Comune l’aveva indicata come ideatrice del Festival della bellezza. Tuttavia, non esisterebbe alcun incarico ufficiale per questo progetto, sebbene siano state rilevate spese per circa 1.993 euro, relative a un aperitivo e una cena per il festival, oltre a spese di tipografia per circa 8.393 euro.
In conclusione, il caso Boccia si arricchisce di nuove ombre, mentre si attendono ulteriori chiarimenti su un curriculum che solleva sempre più dubbi.