Nell’ultima puntata di “In Altre Parole”, Massimo Gramellini ha colto l’occasione per esprimere critiche taglienti nei confronti della presidente del Consiglio. Con un tono diretto e senza mezzi termini, il giornalista ha evidenziato alcune questioni cruciali riguardanti il ruolo e le azioni del governo.
L’affondo di Gramellini è iniziato con un riferimento al lancio della “TeleMeloni” sui social da parte della presidente del Consiglio, definendola una risposta sarcastica alle critiche sulla presunta militarizzazione dell’informazione pubblica. Tuttavia, il giornalista ha sollevato dubbi sulla forza e l’autorità di un premier che si rivolge ai social come se fossero il suo balcone, mettendo in discussione la sua capacità di leadership.
L’attacco si è intensificato con la critica al ritiro delle querele a scrittori e intellettuali da parte del premier, subito dopo o addirittura prima del suo insediamento a Palazzo Chigi. Gramellini ha sottolineato che un leader forte non dovrebbe polemizzare quotidianamente con singoli giornalisti né dipingersi come vittima del sistema.
Inoltre, Gramellini ha analizzato l’annunciata riforma, facendo un parallelo polemico con le azioni passate di Matteo Renzi. Ha evidenziato che un leader forte non dovrebbe diventare autoritario, ma piuttosto dovrebbe essere autorevole. Inoltre, trasformare una riforma della Costituzione in un referendum sulla propria persona non è una mossa saggia, poiché la Costituzione è una creazione complessa e fragile.
Infine, Gramellini ha sottolineato che in una democrazia i veri forti sono sempre gli elettori, e il giorno in cui vedranno la Costituzione messa a repentaglio, usciranno per difenderla e dimostrare che il potere risiede nelle loro mani.