Mercalli: “Ondata di calore storica permarrà per migliaia di anni”

Non si tratta di una fase passeggera. L’Antropocene, il periodo geologico in cui gli esseri umani dominano gli ecosistemi e il clima della Terra, è probabilmente un fenomeno irreversibile che avrà un impatto su tutte le generazioni future.

In un’intervista a Fanpage.it, il professor Luca Mercalli – noto climatologo e divulgatore scientifico – ha parlato degli effetti che l’ondata di caldo record sta avendo non solo in Italia ma anche in gran parte dell’emisfero settentrionale, dove sono raggiunte temperature mai così alte prima, anche e soprattutto sulla salute umana.

L’ondata di calore che ha colpito l’Italia è uno degli eventi meteorologici più estremi della storia registrata, ha dichiarato Mercalli. La massa d’aria calda che ha invaso il Mediterraneo è un rigonfiamento del grande sistema subtropicale.

Dal Marocco si è diffuso in Spagna e si è poi insediato in tutta Italia (soprattutto nel centro sud) fino a raggiungere la Grecia.

L’ondata di calore prolungata è insolita per la sua durata: è iniziata all’inizio di luglio e durerà fino al 25 circa, colpendo maggiormente le regioni meridionali rispetto a quelle settentrionali. Intorno al 20 le temperature si abbasseranno leggermente”.

Una situazione che sta diventando insostenibile per il corpo umano, oltre che preoccupante.

Il caldo è piacevole quando si è in spiaggia, in vacanza, ma solo se rimane sotto i 32-35 gradi. Il superamento di questa soglia altera il delicato equilibrio dell’organismo.

La temperatura corporea è normalmente di 37 gradi e se l’organismo non riesce a espellere il proprio calore interno ma assorbe quello esterno, inizierà a produrre un’intensa attività per raffreddarsi.

Quando il nostro corpo si sente stressato, produce sudore come mezzo di raffreddamento.

Se l’umidità è molto alta, l’evaporazione avviene con difficoltà; questo rende il nostro corpo meno capace di raffreddarsi e quindi abbiamo maggiori probabilità di soffrire di un colpo di calore e si muore, precisa Mercalli.

Ha spiegato perché il caldo si fa sentire maggiormente nelle aree urbane. Stiamo parlando del fenomeno noto come effetto isola di calore urbana.

Tutte le grandi città sono costruite con materiali che intensificano e diffondono il calore che ricevono da due a cinque gradi.

L’acqua che evapora dalle foglie abbassa la temperatura circostante, mentre le superfici che trattengono il calore, come l’asfalto o il cemento, irradiano il loro calore durante la notte.

Cosa dovremmo fare allora? Come ha osservato Mercalli, “questo è un momento critico nell’evoluzione della nostra specie”.

Quello che sta succedendo non è un piccolo fatto storico temporaneo. I cambiamenti che stiamo apportando all’ambiente, alterando l’equilibrio della natura – un processo chiamato Antropocene – dureranno probabilmente per migliaia di anni e condanneranno le generazioni future a vivere in un mondo ostile.

Abbiamo un’ultima possibilità di prevenzione; quando sarà troppo tardi, non sarà più possibile.

È una grande responsabilità quella che ci stiamo assumendo. Siamo la prima civiltà a creare conseguenze a lungo termine dalle nostre azioni e questo solleva preoccupazioni su ciò che accadrà nelle mani delle generazioni future.

Forse dobbiamo riconsiderare le conseguenze dell’antica Roma e dell’Egitto sulle nostre vite? No, non ci hanno lasciato danni permanenti. Li hanno fatti a se stessi.

Lo stato attuale del mondo – con il riscaldamento globale, l’estinzione delle specie e le armi nucleari – potrebbe influenzare in modo permanente le generazioni future per decine di migliaia di anni. La Terra continuerà a esistere per circa altri 5 miliardi di anni.