Negli ultimi tempi, la storia di Nina Rima, una modella il cui percorso di vita ha catturato l’attenzione pubblica, ha guadagnato una notevole visibilità.
La sua narrazione è contrassegnata da esperienze di disagio adolescenziale, lotte contro la dipendenza da sostanze stupefacenti e la violenza subita, culminando in un tragico incidente che le ha portato via una gamba e che ha trasformato radicalmente la sua vita.
Questo intenso viaggio è stato condiviso in un’intervista a Verissimo, condotta da Silvia Toffanin, dove Rima ha ripercorso le tappe significative della sua esistenza, ispirandosi anche al suo libro, in cui espone i dettagli della sua storia.
Rima ha descrito gli anni dell’adolescenza come i più complessi e sfidanti della sua vita. “Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un’amica che mi sosteneva, oltre a un carattere solare che mi ha permesso di affrontare anche le situazioni più drammatiche con un sorriso”, ha spiegato. Tuttavia, il suo rapporto complicato con i genitori ha avuto un impatto significativo sulla sua autopercezione:
“Da giovane, insieme a un’amica, iniziai a frequentare ragazzi più grandi in un contesto provinciale dove circolavano molte sostanze”. Così è iniziato il suo avvicinamento alla droga: “Dopo mesi di osservazione, la paura si è trasformata in curiosità. Avevo solo 14 anni e mi mancavano gli strumenti necessari per fare scelte consapevoli. Tornavo da scuola e spesso ero sola; mi sentivo intrappolata in un circolo vizioso in cui la mancanza di affetto da parte dei miei genitori e del mondo in generale era opprimente. È stata un’epoca molto difficile”.
L’Esperienza della Violenza: “Ho Sopportato per Tanto Tempo”
Nel suo racconto, Rima ha parlato anche della violenza subita, un’esperienza che l’ha segnata profondamente. A soli 15 anni, è diventata vittima di un episodio violento:
“Ero con un ragazzo e fin dal primo istante ho avvertito che la situazione non era sicura. Sentivo che sarebbe successo qualcosa di brutto, ma in qualche modo credevo di meritarmelo, come una punizione per ciò che avevo fatto nella mia vita fino a quel momento. Ero convinta di essere una figlia rifiutata”. Nel libro, Rima descrive l’episodio con dettagli strazianti: “In casa sua mi chiese un bacio che rifiutai. Mi si è scagliato addosso e, nonostante i miei tentativi di resistere, mi ha sopraffatto. Quando si è allontanato, ho capito solo allora di aver pianto per tutto il tempo”.
Durante l’intervista, ha aggiunto: “È difficile per me parlare di questo, è la prima volta che lo faccio pubblicamente oltre alla pubblicazione del libro. Per anni, mi sono sentita sbagliata e ci ho messo un anno prima di trovare il coraggio di raccontarlo. Credevo di averlo meritato e che fosse colpa mia… Ho subito per molto tempo, finché non ho realizzato che le cose avrebbero potuto peggiorare. Era come se la mia vita non avesse più senso, ma ho capito che uscire da questo pensiero è un percorso lungo e difficile, ma possibile. Non ho denunciato quanto mi è accaduto, ma ho intenzione di farlo”.
L’Incidente che ha Cambiato la Sua Vita
Un altro capitolo cruciale della sua vita è rappresentato dall’incidente che ha subito all’età di 17 anni: “Ho avuto un grave incidente in motorino e ho perso la gamba sinistra. Avendo sempre avuto il presentimento che mi sarebbe successo qualcosa di brutto, ho quasi sentito che fosse normale. Tuttavia, in quel momento ho capito che desideravo vivere. Per un anno, ho messo me stessa al primo posto, dedicandomi alla scuola e alla mia cura personale. Ho reagito in modo molto positivo all’incidente, perché ho capito che ero viva. E questo era tutto. Così mi sono rialzata, forse più forte di prima. Quell’incidente ha rivelato una parte di me che non conoscevo”.
Oggi, grazie all’amore del marito e alla gioia di avere due figlie, Rima si sente realizzata: “Mia figlia non mi ha ancora chiesto cosa sia successo, ma quando mi porta la protesi, si dimostra empatica e quando le dico che ho dolore, lei me la toglie. Crescerà con una sensibilità diversa, e questo mi riempie di orgoglio. L’amore ha salvato la mia vita; ho avuto la fortuna di incontrare un uomo che condivide i miei stessi valori e che è il padre ideale per le mie figlie. Mi sento davvero fortunata. L’idea di essere un modello per gli altri è stata inizialmente difficile da accettare, ma poi ho compreso di avere una responsabilità”.